REGGIO CALABRIA. Più ombre che luci nella rete territoriale ipotizzata dal commissario Scura secondo la Cisl di Reggio Calabria. Se ne è discusso durante una riunione alla quale hanno preso parte il segretario della UST Cisl, Serranò, il segretario della Cisl medici, Carpentieri, il seg. Fnp-Cisl, Scicchitano, il segretario della F.P.-Cisl Luciana Giordano nonché i componenti dello Staff Sanità, Rubino, Tedesco, Saccà e Taverriti, “Il gruppo dirigente della Cisl reggina – si legge in una nota – ha espresso forti dubbi e perplessità in merito all’ ipotesi di dar vita ad un’unica ASP regionale, che finirebbe con l’assumere dimensioni ciclopiche (probabilmente l’ennesimo carrozzone di cui i cittadini utenti non avvertono l’esigenza) verosimilmente inconciliabili con le specificità del territorio calabrese. Che invece – a parere del sindacato – potrebbe trarre particolare giovamento dal varo di un’Azienda unica provinciale nella quale confluirebbero l’Azienda Ospedaliera e l’Azienda Sanitaria. Qualunque ipotesi o progetto in ambito sanitario rimangono, tuttavia, – secondo la Cisl – legati a doppio filo con l’attuazione del Piano di rientro, autentica palla al piede per i calabresi, vittime di scellerate scelte poste in essere dai soliti noti. All’orizzonte, infatti, si addensano diverse nubi, sotto forma di interessi politici e personali, esiguità delle risorse economiche, competenze, risorse umane. Ma la domanda di servizi, di assistenza che quotidianamente parte dal territorio – secondo la Cisl – non può rimanere inevasa, pena un ulteriore aumento dei ricoveri inappropriati negli ospedali della Provincia con la tragica conseguenza dell’emigrazione sanitaria, i cui costi sono divenuti insostenibili, per le casse regionali e soprattutto per i singoli cittadini”. Nel corso della riunione, secondo quanto riportato, sono state evidenziate, nel corso dell’incontro, alcune esigenze e priorità: l’istituzione di un distretto con competenza da Reggio Bocale – Brancaleone per gestire le molteplici e variegate esigenze dei cittadini della lunga fascia Jonica; le Case della Salute che sono diventate cinque sono tutte concentrate nella fascia tirrenica, se l’efficacia di tale presidio è strategica, e si è convinti che lo sia, resta scoperto tutto il territorio che va da Scilla a Siderno; l’emergenza-urgenza con più postazioni e pronto soccorso da potenziare, si parla da tempo di Brancaleone e Monasterace; 4. rafforzare i servizi verso gli anziani (lungodegenza, rsa, ecc…) e nel terzo Settore per garantire la giusta tutela dei soggetti deboli; l’ immediata implementazione e riorganizzazione dell’ ADI su tutto il territorio regionale. Servizio particolarmente utile e vicino all’utenza. Un’efficace coinvolgimento del “ medico di famiglia” nella rete territoriale per come descritto nel piano attraverso l’integrazione degli stessi con gli specialisti ambulatoriali e la continuità assistenziale. Una particolare attenzione va altresì posta – secondo la Cisl – per le strutture psichiatriche miste (presenti nella provincia di Reggio) soprattutto in ordine alla rimodulazione dei posti letto, agendo sulle linee guida per permettere l’accreditamento delle strutture. Si chiedono – si legge infine – tempi certi, interventi programmati e cadenzati, confronti e verifiche sui territori per l’individuazione e la correzione di ogni fase suscettibile di adeguamento alle necessità dell’utenza”.