Le forze militari russe hanno preso il controllo della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, dopo una notte di angoscia per i possibili rischi derivanti dal bombardamento dello stabilimento, denunciato dal presidente Zelensky come un atto di “terrore nucleare”. L’Agenzia Internazionale per l’Energia Nucleare (Aiea) afferma che “nessun reattore è stato colpito e non c’è stato nessun rilascio di radiazioni nell’ambiente”. Intanto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha denunciato casi di donne violentate nei territori occupati dall’esercito russo. “Quando i soldati stuprano le donne nei territori occupati, e abbiamo diversi casi – ha detto -, quando i soldati russi abusano delle donne nelle città ucraina, è chiaramente difficile parlare dell’efficacia della legge internazionale”. Nel frattempo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky chiede sanzioni più severe contro Mosca dopo l’attacco delle forze russe contro la centrale. Intanto gli operai all’interno della centrale nucleare di Zaporizhzhia, nella città di Enerhodar, “stanno lavorando sotto la minaccia delle armi”. Lo riferisce la Cnn che cita Petro Kotin, il capo di Energoatom, l’azienda di Stato ucraina che si occupa della gestione delle quattro centrali nucleari sul territorio. Sul fronte Vladimir Putin il presidente russo ha informato il cancelliere Olaf Scholz che il terzo round di colloqui tra Russia e Ucraina potrebbe svolgersi nel weekend. Tutto questo mentre la guerra prosegue su vari fronti. Le forze russe sono concentrare ad accerchiare Kiev. Le truppe russe sono state “bloccate e fermate nell’area di Makarov”, che si trova a circa 60 km dalla capitale ucraina. Secondo il ministero, i militari hanno esaurito la maggior parte delle loro riserve. Le truppe russe, inoltre, sono entrate per la prima volta nella città portuale ucraina di Mykolayiv, sul Mar Nero, a metà strada tra Kherson, caduta nei giorni scorsi, e Odessa. Lo hanno affermato le autorità regionali, riferisce il Telegraph online. “Abbiamo contato più di 2.000 morti, oltre 100 bambini. Possiamo calcolare morti e feriti a centinaia ogni ora” ha detto dal canto suo Serhiy Chernov, presidente del consiglio regionale di Kharkiv, in videocollegamento con il Summit delle regioni in corso a Marsiglia. “Il villaggio di Iakevo nella ragione di Kharkiv è stato distrutto, ci sono molti morti in quest’area”, ha spiegato.