“Oggi pomeriggio un detenuto del carcere di Catanzaro, armato di un punteruolo rudimentale, ha sottratto le chiavi ad un operatore di polizia penitenziaria ed ha tratto in ostaggio successivamente una dottoressa dell’Azienda sanitaria provinciale. Solo la professionalità, l’astuzia operativa e le capacità di negoziazione della polizia penitenziaria hanno consentito, dopo circa un’ora, di ristabilire l’ordine e mettere al sicuro il medico, senza peraltro fare uso della forza”. Lo rende noto, con un comunicato, il segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria, Gennarino De Fazio. “Singolare è che a perpetrare questo ennesimo atto proditorio – aggiunge De Fazio – sia stato lo stesso detenuto che il 6 febbraio scorso aveva già innescato fortissime tensioni, rendendosi artefice anche di molteplici aggressioni ai danni degli operatori. Si tratta di una situazione rispetto alla quale il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, a tutti i livelli di responsabilità, appare colpevolmente disorganizzato e inerme. Il detenuto è ormai considerato un aggressore seriale e, per questo, tristemente noto in molte carceri. Era già stato allontanato da Catanzaro per ben due volte per motivi di ordine e sicurezza, ma poi vi è ritornato in quella che, più che una strategia della gestione detentiva, appare come una vera e propria pratica di turismo penitenziario a carico dei contribuenti. Il recluso, per di più, risulterebbe affetto da patologie mentali, ma è custodito in un reparto ordinario dove temiamo non possa ricevere tutte le cure di cui avrebbe bisogno, divenendo così anche lui vittima di un sistema che si presta a divenire carnefice persino nei confronti degli stessi operatori”.