“Fa bene il Presidente Occhiuto a plaudire al nuovo disegno di legge sulla montagna varato oggi dal Governo ma non sarà questo il provvedimento che risolleverà le sorti delle aree montane calabresi: con una dotazione di risorse pari a 100 milioni per il 2022 e 200 milioni per il 2023, da suddividere per tutto il territorio nazionale, è chiaro che la nostra Regione dovrà intervenire in maniera diretta e senza attendere miracoli da Roma”. È quanto dichiara il consigliere regionale Mimmo Bevacqua (PD). “Esiste – prosegue – un Progetto normativo contro il dissesto idrogeologico e per la rivitalizzazione zone montane: si chiama “progetto TerraFerma”, presentato dal gruppo PD nella precedente consiliatura e ho avuto cura di farne pervenire copia al Presidente Occhiuto, con puntuale presentazione delle misure da mettere in campo. Se c’è la volontà politica, si potrebbe cominciare a discuterne. È necessario -aggiunge Bevacqua- coniugare la salvaguardia del territorio con la presenza dell’uomo ed il Progetto prevede di formare 15 mila giovani e di utilizzarli in forma cooperativistica nei servizi di manutenzione del territorio e di azioni preventive anti dissesto e anti incendi boschivi. Si può partire da qui. Non ricerchiamo primogeniture: il testo è stato mantenuto volutamente aperto per essere migliorato e integrato con il contributo di tutti. La montagna calabrese e i disagi che la abitano -conclude- non possono attendere”.