“Il numero chiuso non lo decidiamo noi, non lo decide lo Stato italiano: lo decide l’Europa”. Lo ha detto il Rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, Giovambattista De Sarro, parlando con i giornalisti a margine della presentazione del report sull’attività della Cardiochirurgia universitaria del Policlinico “Mater Domini”.
Per De Sarro “il problema del numero chiuso non sono le aule, il problema è che con la forza dei docenti presenti in tutt’Italia non possiamo formare più studenti, perché per formare uno studente in medicina ci si deve dedicare. se avessimo più docenti, non a Catanzaro ma in tutt’Italia, potremmo formare sicuramente molti più medici. Altro problema: è inutile – ha rimarcato il Rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro – che noi laureiamo 10mila studenti in più, ci vogliono 10mila posti in più nelle scuole di specializzazione, perché il tappo è rappresentato dalle scuole di specializzazione, che naturalmente devono essere ben scelte perché in alcune scuole dove ci sono numeri molto elevati alla fine lo specializzando non trova facilmente lavoro, mentre ci sono altre scuole il cui numero di studenti dev’essere aumentato in modo da dare a tutto il territorio la possibilità di migliorare le prestazioni”.
Alla domanda se una seconda facoltà di Medicina in Calabria oltre quella di Catanzaro possa essere un vantaggio, De Sarro ha risposto confermando la sua posizione negativa: “Non aiuterebbe, mi spiace. Questa università ha 40 anni di storia in medicina e per questo ha potuto fare tutte quelle specialità, è stata costruita mattone per mattone. Nessuno può improvvisare di fare il docente a Medicina, ci vuole una conoscenza delle problematiche che – ha osservato il Rettore dell’Università di Catanzaro – non si inventa in due giorni o in due anni”.
De Sarro infine si è anche soffermato sull’integrazione tra le aziende Mater Domini e Pugliese Ciaccio di Catanzaro, ritenuta imminente dagli ambienti politici e sanitari della città e della Regione che preannunciano entro la fine dell’anno la firma del protocollo d’intesa tra Università e Regione: “Io lo spero. Aspetto che sia mandata ai ministeri, io posso firmare anche subito, non ho problemi. Aspettiamo la firma e aspettiamo di poter concludere questo atto, che – ha concluso il Rettore – credo i catanzaresi e i ministeri aspettano da tantissimi anni”.