REGGIO CALABRIA/ Arte, letteratura, musica e danza per dire basta alla violenza di genere. In Piazza Italia molte scuole hanno risposto all’appello del Comune, in collaborazione con la Società ginnastica Gebbione, in occasione del flash mob organizzato per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Il sindaco facente funzioni, Paolo Brunetti, era in prima fila insieme ad assessori e dipendenti comunali con in mano un nastro rosso a voler testimoniare l’unità e la compattezza nella lotta ad un fenomeno che, purtroppo, non accenna a diminuire. In piazza, fra gli altri, erano presenti anche il sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, il presidente del consiglio comunale, Enzo Marra, l’Assessora alle Politiche di Genere Angela Martino, la Presidente della Commissione Pari Opportunità Teresa Pensabene, e la Consigliera di Parità della Città Metropolitana, Paola Carbone.Per l’assessora alle Politiche di genere, Angela Martino, «il problema è evidentemente socio educativo, considerato il rigido regime sanzionatorio in vigore nel nostro Paese». «Per questo – ha spiegato – abbiamo deciso di coinvolgere le associazioni e le scuole considerando l’importanza del ritrovarci tutti insieme in Piazza Italia, nel cuore pulsante delle istituzioni cittadine, e lanciare un messaggio forte e chiaro». «Tra l’alto – ha aggiunto la delegata di giunta – siamo a ridosso di un momento molto importante: a dicembre, infatti, il Comune consegnerà i lavori per realizzazione della “Casa delle donne”, un centro d’accoglienza, il primo rifugio pubblico, affiancato da servizi socio sanitari, che servirà ad accompagnare le donne nel percorso di emancipazione dal proprio carnefice».
Anche la presidente della Commissione Pari opportunità, Teresa Pensabene, ha sottolineato l’importanza del momento: «L’Amministrazione comunale non poteva rimanere in silenzio in una Giornata in cui tutte le istituzioni si devono stringere alle famiglie ed alle scuola per gridare forte “stop alla violenza sulle donne”».
«Il fenomeno – ha sottolineato – è in continua crescita, nonostante le norme stringenti che tutelano le donne. In questi anni, non v’è dubbio, il legislatore ha prodotto sì molto, ma la violenza non si riesce a fermare alla base. Abbiamo, dunque, voluto coinvolgere le scuole perché l’educazione è l’unica arma che abbiamo per dare vita ad una rivoluzione culturale che possa prevenire questa escalation».
«La grande partecipazione di studenti ed associazioni – ha concluso Pensabene – dimostra come la tematica sia particolarmente sentita in una società che ha un disperato bisogno di pace ed armonia. Ci auguriamo, quindi, che il numero delle vittime, arrivato soltanto quest’anno a 105, possa finalmente fermarsi. Ringraziamo le scuole che hanno partecipato e siamo felici di poterci sentire uniti alla collettività in un momento celebrativo particolare che deve servire da monito contro la violenza sulle donne».