“Sono indignata e amareggiata per l’approvazione della proposta di legge regionale 107. La maggioranza di centrodestra sostiene che si tratta della migliore legge che poteva essere approvata ma invece è peggiore della precedente. Non hanno tenuto in nessun conto delle proteste di associazioni, istituzioni e della Chiesa”. Lo scrive in una nota Amalia Bruni, consigliera regionale. “Questa maggioranza -dice- ha fatto così il suo regalo di Natale ai calabresi, rendendoli meno sicuri e più esposti al rischio di una patologia subdola come la ludopatia, andando in controtendenza non solo rispetto al resto delle regioni italiane ma anche allo stesso Centrodestra nazionale. Infatti, uno dei punti fondamentali di questa legge è il distanziometro che diverse regioni (ad oggi l’Emilia-Romagna e il Piemonte fino al 2021) e province autonome come Trento, hanno applicato anche alle licenze in essere al momento dell’approvazione della legge e non si è verificato alcun effetto espulsivo, ma solo un calo delle giocate complessive che è l’obiettivo che una legge di contrasto al gioco patologico dovrebbe avere”. La maggioranza, a parere di Bruni, “sembra ignorare che l’attuale offerta di gioco, che crea dipendenza e viene sfruttata dalla ‘ndrangheta per fare affari, in questo modo resterà inalterata. Le sale da gioco e gli esercizi commerciali che ospitano slot davanti a scuole, ospedali ed altri luoghi sensibili, saranno a portata di mano per soggetti fragili ed aggredibili dall’azzardo. I sostenitori della PDL 107 hanno affermato che l’applicazione del distanziometro “retroattivo” causerebbe: una scomparsa del gioco legale e un crollo occupazionale, ma non è stato portato a sostegno di questa tesi -argomenta- nessun dato indipendente e riscontrabile e non è stata effettuata nessuna mappatura del territorio che ci confermi quello che vogliono farci credere. In assenza di dati e fatti riscontrabili, come può una maggioranza politica prendere una decisione sulla pelle dei cittadini calabresi? La legge -sottolinea Brun – è passata a colpi di maggioranza ma con una serie di storture procedurali incredibili che i cittadini devono conoscere. Hanno approvato la legge solo in Prima Commissione impedendone la discussione nella Commissione Sanità dove io sono Vicepresidente, piegando norme e diritto pur di far passare questo sconcio. Il Centrodestra -per Bruni- ha fatto un danno enorme alla comunità calabrese e se questa legge è migliore della sua prima versione lo si deve esclusivamente al fatto che opposizione, collettività e Chiesa si sono rivoltate, ma la versione più giusta resta quella della 9/2018 che imponeva le distanze a tutti. Distanze ed il tempo di apertura dei locali restano gli strumenti più idonei a dissuadere dal giocare in maniera patologica”.