Con l’arrivo dei mesi estivi, riparte a pieno ritmo l’industria dei parchi divertimento italiani, pronta a giocare un ruolo sempre più centrale nel panorama economico italiano e nell’offerta turistica e di intrattenimento. Nel 2023 le imprese del comparto investiranno oltre 120 milioni di euro tra ampliamenti e nuove attrazioni. Investimenti che hanno già comportato un incremento del 20% dei posti di lavoro, per un totale di oltre 30.000 occupati, di cui 20.000 assunzioni stagionali da inserire entro l’estate e 10.000 dipendenti fissi. “Il settore dei parchi divertimento -dice Luciano Pareschi, presidente Associazione Parchi Permanenti Italiani di Confindustria- è fondamentale per il turismo ed è un volano per il territorio, con il suo indotto in termini di giro d’affari e occupazione. Le aziende del comparto stanno confermando e sostenendo gli investimenti, pur avendo ricevuto, tra ritardi e cavilli burocratici, aiuti insufficienti dopo la pandemia”. Il settore è destinato a crescere anche nel medio periodo: nel prossimo triennio sono in previsione ulteriori progetti per 450 milioni di euro. Tra le sfide all’ordine del giorno, anche quella della sostenibilità, che si è già concretizzata attraverso l’efficientamento di molte strutture e l’adozione di pratiche virtuose, a cui si sta affiancando lo sviluppo di impianti fotovoltaici e grande attenzione, inoltre, ad un consumo sempre più attento e consapevole della risorsa idrica. Il biennio pandemico ha bruciato oltre 250 milioni di euro di fatturato e decine di migliaia di posti di lavoro, ma il 2022 ha segnato una netta inversione di tendenza, con molte strutture tornate ai livelli del 2019. Il comparto è composto da 230 strutture tra parchi faunistici, avventura, tematici e acquatici.