VIBO VALENTIA. Il Tribunale del Riesame di Catanzaro, accogliendo l’impugnazione dell’avvocato Diego Brancia, ha rimesso in libertà Giuseppe Braghò, archeologo e studioso dei Bronzi di Riace, arrestato e posto ai domiciliari il 20 luglio scorso nell’ambito di un’inchiesta dalla Dda catanzarese su un presunto traffico illecito di reperti archeologici nel quale sarebbe emersa la presenza del clan Mancuso nella persona del boss Pantaleone, di 68 anni. Braghò, al quale è stata applicata la misura dell’obbligo di dimora nel comune di Vibo Valentia, è accusato di avere fatto parte di un’organizzazione che avrebbe fatto razzia di anfore, reperti fittili, capitelli e intere statue della città antica di Hipponion, nel vibonese, vendendo poi i reperti sul mercato estero attraverso un canale elvetico.