GIOIA TAURO(RC)/ Al supermercato, per fare la spesa, o alle Poste per sbrigare questioni personali, durante il loro orario di lavoro. Due medici, Rosa Marina Catalano, di 59 anni, e Maria Carmela Di Bartolo, di 65, entrambe residenti a Polistena, in servizio in una struttura sanitaria pubblica della Piana di Gioia Tauro, sono stati sospesi dal servizio per la durata di un anno perché accusati di assenteismo. Il provvedimento é stato emesso dal Gip di Palmi, su richiesta della Procura della Repubblica, ed eseguito dai finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria. I due medici, nell’inchiesta condotta dalla Procura di Palmi, sono accusati di truffa aggravata ai danni dello Stato e false attestazioni della presenza in servizio. Le indagini della Guardia di finanza hanno preso il via da una lettera anonima inviata alla Procura della Repubblica di Palmi in cui venivano segnalate le “frequenti e sistematiche assenze” dei due medici dalla struttura dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria in cui erano in servizio “per sbrigare questioni personali”. In alcune occasioni i due sanitari avrebbero lasciato arbitrariamente il posto di lavoro anche per rientrare a casa. I medici presunti assenteisti avrebbero fatto ritorno nel posto di lavoro in prossimità del termine dell’orario di servizio, certificando, solo in quel momento, con il badge, la loro uscita. Oltre alla sospensione dal servizio, a carico dei due professionisti è stato disposto il sequestro delle somme indebitamente percepite nelle ore in cui risultavano presenti al lavoro pur essendo assenti.
Il Gip di Palmi: “Malcostume diffuso e scarsa deontologia”
“Malcostume diffuso e radicato”, frutto di una “prassi consolidata”: così il gip di Palmi, Francesca Mirabelli, parla della vicenda che ha portato alla sospensione, per assenteismo, di due medici che lavorano nel “Servizio per le dipendenze” di Polistena. I due medici, per i quali é stata disposta la sospensione per un anno, sono Rosa Marina Catalano, di 59 anni, e Maria Carmela Di Bartolo, di 65, entrambe residenti a Polistena. I due sanitari, secondo quanto é detto in un comunicato della Guardia di finanza, “contravvenendo ai propri doveri si sono assentati sistematicamente senza alcuna valida ragione di servizio per tornare nelle proprie abitazioni o per esigenze di carattere personale, come recarsi al supermercato o alle Poste”. La somma sequestrata ai due medici, per le ore di lavoro dichiarate ma mai effettuate, ammonta complessivamente a quasi ottomila euro. Il Gip Mirabelli, nel provvedimento di sospensione, a proposito del comportamento dei due medici, parla di “scarso senso di deontologia professionale e di indifferenza nei riguardi della collettività in un settore così delicato come quello della salute pubblica. L’indagine -afferma ancora il giudice- ha evidenziato la sistematicità e la spregiudicatezza, sintomatici di abitualità, delle condotte denunciate, espressione evidentemente di un malcostume diffuso e radicato che coinvolge proprio il personale di livello dirigenziale, investito astrattamente di maggiori responsabilità ed obblighi ed ancor più astrattamente inteso quale figura di riferimento deontologico”.