“Personalmente, e indipendentemente dal mio ruolo di presidente dell’Anci che rappresenta tutti i sindaci che, come sapete, hanno posizioni anche diverse sull’autonomia differenziata, ero proprio contrario alla modifica del Titolo V che è stata fatta diverso tempo fa e che è stata fatta dalla mia parte politica. Se non avessero fatto quell’errore all’epoca probabilmente oggi non staremmo parlando di autonomie differenziate e non ci saremmo posti problema di un futuro che può vedere un’Italia ancora più frammentata”. Lo ha detto il presidente dell’Anci Antonio Decaro parlando con i giornalisti a margine di un incontro sull’autonomia differenziata. “Oggi abbiamo la necessità – ha aggiunto Decaro – di tutelare alcuni territori che sono fragili e che rischiamo di renderli più fragili. Siamo preoccupati per diversi motivi, il primo dei quali e perché sembra che siano assegnate alle Regioni delle funzioni di carattere amministrativo, che normalmente competono ai Comuni, e non delle funzioni di carattere legislativo o programmatorio che sono le funzioni loro tipiche. Rischiamo così un proliferare anche di agenzie ed enti con il risultato di complicare anche il rapporto con i cittadini. Contemporaneamente i lep, i livelli legati alle prestazioni, devono essere finanziati e ad oggi c’è uno studio che è stato fatto sui lep dal punto di vista giuridico normativo ma non dal punto di vista economico e finanziario”. “I comuni la perequazione – ha detto ancora il presidente dell’Anci – la perequazione l’hanno fatta superando la spesa storica. Adesso, però, ci chiediamo come sarà possibile finanziare 50-80 miliardi di euro, come sostiene qualcuno, per finanziare i livelli legati alle prestazioni. La nostra paura è che, se non si interviene sui Lep con risorse aggiuntive, si rischierà di far diventare più ricco chi era più ricco e più povero chi era più povero”.