Effettuavano analisi del sangue, con prelievi a domicilio, all’insaputa dell’Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, utilizzando il materiale sanitario dell’ospedale per effettuale i prelievi (aghi, siringhe, garze, provette) e le apparecchiature per processare i campioni di sangue. A sei persone, la Procura di Catanzaro ha notificato la chiusura indagini con accuse, a vario titolo, di peculato e truffa. A trarre giovamento dal comportamento di due sanitari, poiché non avrebbero pagato il ticket, sarebbero stati quattro privati. Stando alle indagini dei carabinieri della polizia giudiziaria, guidati dal colonnello Gerardo Lardieri, in alcuni casi i due sanitari non facevano pagare la prestazione, in altri casi avrebbero ricevuto i soldi della prestazione ma non li avrebbero mai versati. Uno è anche accusato di falsità ideologica poiché avrebbe indotto in errore il pubblico ufficiale addetto alla registrazione degli utenti che eseguivano i prelievi nel laboratorio analisi del Pugliese-Ciaccio. Secondo l’accusa rilasciava le ricevute che attestavano falsamente che il prelievo di sangue era avvenuto in ospedale e non a domicilio.