di RTC Sport
Davanti a 20mila spettatori è stato un derby vivace, elettrico, vibrante, acceso e tiratissimo come ce lo si aspettava. Lo vince il Catanzaro, cinico cattivo e letale, a differenza del Cosenza sprecone e un po’ sfortunato, che esce dal derby con le ossa rotte. E’ accaduto un po’ di tutto sin dall’inizio. Dopo pochi minuti il bomber e leader del Cosenza, Gennaro Tutino, calcia in porta ma si strappa e, nonostante abbia provato a rientrare in campo, deve abbandonare la contesa in lacrime, proprio lui che sentiva tantissimo la partita e la sfida personale con Pietro Iemmello. Tegola immediata per Caserta che lo sostituisce con Forte, che risulterà sterile e impalpabile, non pervenuto. Il Catanzaro palleggia meglio a centrocampo, il suo giropalla è efficace, ma i rossoblu’ di casa non restano a guardare. Si fa male anche il guardalinee Cipressa, anch’egli costretto a uscire, sostituito dal quarto ufficiale Mastrodomenico. La gara rimane in equilibrio fino al 31′ quando l’implacabile Iemmello, bestia nera del Cosenza, in rete già nella gara d’andata, corona con un destro perentorio una combinazione veloce a destra D’Andrea-Situm con assist in mezzo del croato girato prontamente in porta dal bomber che è ancora una sentenza per le difese avversarie. Quarta rete in 3 gare per lui e undicesimo gol in stagione. Il Cosenza prova a reagire con alcuni palloni messi nel mucchio per Forte e Mazzocchi, ma quest’ultimo sciupa due occasioni importanti per il pari su assist di Marras. Catanzaro chiude in vantaggio all’intervallo. Alla ripresa il Cosenza parte con piglio aggressivo, vuole il pari a ogni costo e spinge forte. Ci prova prima Praszelik con un destro al volo telefonato per Fulignati, dopo la respinta di Brighenti su iniziativa dello sgusciante Marras. Poi l’impalpabile e inconsistente Forte sciupa due buoni rifornimenti da sinistra mancando l’aggancio e la conclusione. Occasionissima per Antonucci che va via in slalom, calcia di punta in diagonale ma trova solo il legno a Fulignati già superato. Inoltre episodio contestato la rete annullata a Calo’ per spinta di Forte su Fulignati in uscita. Poi al 73′ l’episodio chiave con il doppio giallo a Venturi per fallo su Ambrosino e Cosenza che resta in 10 e spacca la partita in favore delle aquile giallorosse. Nonostante l’inferiorità numerica i lupi di Caserta provano a pareggiare l’incontro ma ovviamente si scoprono. In una ripartenza letale il nuovo entrato Biasci trasforma in gol l’assist delizioso di Ambrosino e mette la gara in freezer per un Catanzaro terribilmente cinico e spietato. Per i giallorossi arriva anche la possibilità di arrotondare ulteriormente il risultato: fallo di mano in area di Fontanarosa su cross di Veroli e Fabbri di Ravenna concede il calcio di rigore. Se ne incarica Biasci che si fa pero’ neutralizzare la conclusione da Micai che evita un passivo ancora piu’ pesante e immeritato al Cosenza. Finisce 0-2, stesso risultato della gara d’andata e stessi marcatori, ovvero Iemmello e Biasci. Terza vittoria consecutiva per il Catanzaro che vola sempre piu’ in alto, il Cosenza mastica amaro e si lecca le ferite dopo la seconda sconfitta interna di fila ma soprattutto un ko nel derby che è una mazzata dal punto di vista psicologico anche per l’ambiente.
In sintesi, vittoria del Catanzaro che vive una fase sicuramente piu’ brillante del Cosenza. E inoltre è cinico e spietato. I rossoblu’ non hanno demeritato ma gli episodi hanno girato loro le spalle: l’infortunio di Tutino, le occasioni sciupate, il palo di Antonucci e l’espulsione di Venturi hanno pesato tantissimo sull’epilogo. Inoltre strana la decisione di Caserta di non fare entrare un calciatore dalla grande esperienza come Canotto che poteva essere utile alla sua squadra.