La contrapposizione tra governo e regioni sulla sanità pubblica, a pochi giorni dall’appello di 14 scienziati e Nobel per maggiori fondi al Servizio sanitario, resta marcata. “Non c’è alcun taglio ma, anzi, un aumento delle risorse”, è la posizione ribadita dall’esecutivo; le regioni denunciano invece che i tagli ci sono, a partire dagli ospedali sulla cui sicurezza lanciano l’allarme. Non è tuttavia un totale muro contro muro e, dopo l’annunciata intenzione dei governatori di rivolgersi alla Consulta in mancanza di un cambio di rotta del governo, pare aprirsi una possibilità di confronto tra le parti. “Ho sentito anche questa mattina sia il ministro Fitto sia il ministro Schillaci. Adesso partiranno dei tavoli per capire le esigenze di ogni singola regione. Ho trovato disponibilità da parte del Governo”, ha annunciato ieri il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga (nella foto). Disponibilità confermata dal ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto, che si è detto convinto che a un tavolo di confronto con le regioni “si definiranno questi aspetti”. Proprio giovedì, ha reso noto, “con il ministro della Salute Schillaci abbiamo inviato una lettera per avere un quadro chiaro della situazione e degli investimenti in sanità perché in molti casi bisogna anche definire e capire quali sono le tempistiche e il livello di avanzamento dei progetti”. In attesa del confronto, l’esecutivo ha comunque ribadito come quella in atto per la sanità non sia assolutamente una politica di tagli. A conferma di ciò, Schillaci ha ricordato che ci sono “3 miliardi in più per il 2024, 4 per il 2025, 4,2 per il 2026”: “Non ricordo incrementi di questa portata nelle finanziarie di qualche anno fa. La salute con questo governo è diventata una priorità che stiamo affrontando con interventi concreti e non solo con slogan. Dire che stiamo facendo dei tagli alla Sanità – ha commentato – è falso”. Parla invece di meno risorse e tagli netti il Pd ed il segretario Cgil Maurizio Landini invita le regioni a scendere in piazza, mentre la Fp Cgil annuncia una manifestazione di piazza per la sanità pubblica il 20 aprile.