“Giovanni Goria era stato eletto giovanissimo in Parlamento, in una legislatura che si sarebbe rivelata assai breve”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia commemorativa del trentesimo anniversario della morte di Giovanni Goria. “Percepiva fortemente -ha aggiunto- l’insofferenza di aree territoriali e ceti sociali per le inefficienze e gli squilibri accumulati, avvertiva quindi la necessità di porre fine alle distorsioni corporative che pesavano sulla società italiana. Si confrontava con gli altri Paesi europei. Questioni ancor oggi di grande attualità”. “Mi sia consentito di unire il mio ricordo alla menzione del discorso che il presidente del Consiglio pronunciò in occasione dell’anniversario dei 40 anni dall’entrata in vigore della Costituzione e che rappresenta, a mio avviso, uno dei suoi messaggi di grande significato. Quelli che, talvolta, venivano indicati come punti di debolezza, sono, a giudizio di Goria, punti di forza, tanto da affermare: ‘questa non è solo la Costituzione del nostro passato, ma anche quella del nostro futuro'”, ha detto il Capo dello Stato. Via libera intanto ieri dell’Aula della Camera al decreto Superbonus. I sì sono stati 150, i no 109. Il provvedimento, che aveva già ricevuto il via libera dal Senato il 16 maggio, diventa legge. La principale novità è che le spese per il Superbonus sostenute dal primo gennaio 2024 (ora al 70% e nel 2025 scenderà al 65%) potranno essere portate in detrazione in 10 anni anziché in 4: in ballo c’è un ammontare di detrazioni fruibili di quasi 12 miliardi tra il 2024 e il 2025.