Né vincitori né vinti tra Catanzaro e Cosenza. Pochi acuti, tanta paura di perdere, necessità di non fallire l’appuntamento e di non deludere le rispettive tifoserie e soprattutto, ad un certo punto della gara, consapevolezza di potersi accontentare, hanno caratterizzato questa sfida tutta calabrese. Entrambe muovono la classifica, il Catanzaro ottiene il primo punto interno stagionale, il Cosenza cancella lo stop di Messina. Due squadre apparse troppo prevedibili ed eccessivamente timorose hanno dato vita ad un match per niente esaltante in cui la meglio l’ha avuta la tensione. D’Urso lancia Maita dall’inizio nel 3-5-2, sarà ampiamente ripagato dalla prova dell’ex mediano della Reggina. Torna Giampà che affianca Agnello, sacrificati Foresta e Selvatico. Le due punte sono Razzitti ed Agodirin. Taddei prova ad innescarle. Dall’altra parte Roselli, come previsto, deve rinunciare al capitano Caccetta, non recuperato. Al suo posto il giovane Fiordilino. Avanti il tandem Arrighini-La Mantia. Stadio Ceravolo tutt’altro che gremito, numeri certamente al di sotto dei derby giocati nelle stagioni precedenti. Ad ogni modo, si gioca davanti a più di 3000 spettatori, di cui circa 300 ospiti.
Dicevamo in apertura che la paura di perdere condiziona il match e domina la tensione in campo. Squadre tirate e coperte, ed Infatti, nel primo tempo, i tiri in porta scarseggiano. Al quarto d’ora punizione di Taddei, due minuti dopo Agnello di testa lanciato da Ricci. Ma è poca roba, nulla che possa lasciare il segno. Il Cosenza manovra e giochicchia ma manca negli affondi, Scuffia non rischia. Dopo la mezz’ora portieri impegnati dai calci piazzati di Taddei da una parte e di Corsi dall’altra, ma nulla di fatto. Nel finale di tempo un brivido per parte. Prima Ricci anticipa La Mantia lanciato centralmente, poi un diagonale velenoso di Agnello senza fortuna.
Secondo tempo leggermente più brioso. Si inizia al 4’ quando il Catanzaro chiede un rigore per fallo di Ciancio su Agodirin ma Tardino di Milano non interviene. Qualche istante dopo Perina anticipa il dinamico Agnello. Poi si accende il Cosenza. Statella minaccia la porta di Scuffia con un tiro pericoloso. Ma quando corre il 16’, Ciancio innesca ancora lo sgusciante Statella, il quale corre verso il fondo e mette verso il centro una palla velenosa che il neoentrato Raimondi intercetta di tacco, il suo tocco diviene un assist invitante per la testa del bomber Arrighini che deve solo spingere in porta, 1 a zero Cosenza e tifosi dei Lupi in delirio.
Non demorde la formazione di D’Urso che sente di poter giungere al pareggio. Il tecnico cambia Agodirin con Mancuso e sposta Taddei più offensivo. E proprio da uno scambio veloce Razzitti-Taddei nasce l’azione del pareggio. Il centravanti bresciano porge palla al centrocampista il quale si muove bene tra le maglie verdi della difesa ospite finché non entra in contatto con Arrigoni e finisce a terra. Tardino opta per la massima punizione che viene affidata al bomber Razzitti che si presenta deciso e sicuro dagli 11 metri. Conclusione potente e precisa, pallone imprendibile per Perina ed 1 a 1 che si materializza.
Dopo il pareggio il Catanzaro cala mentre il Cosenza manovra senza rendersi troppo pericoloso. Ci prova con il bravo Raimondi su calcio piazzato mentre la sforbiciata di Mancuso spaventa la porta rossoblù. Ma è l’ultimo brivido, la gara non si infiamma più. Il pareggio è giusto e soddisfa entrambi i tecnici.
Moi, Maita, Agnello e Razzitti i migliori del Catanzaro; Ciancio, Statella, Arrighini e Raimondi tra i lupi.
M.S.