Il 3 ottobre sulla SS106 nei pressi del bivio di Strongoli, il 6 ottobre davanti la sede Anas compartimentale della Calabria a Catanzaro, il 13 ottobre presso la Cittadella regionale, il 20 ottobre a Roma nella sede nazionale di Anas, il 28 ottobre ancora nella capitale davanti Palazzo Chigi, il 3 novembre a Cosenza. Fittissimo il programma di impegni, incontri, iniziative e manifestazioni eclatanti stilato da Nando Amoruso, presidente del Movimento V.I.T.A. (Viabilità-Infrastrutture-Trasporti-Ambiente) e del Comitato Pro 106, da anni in lotta per chiedere l’ammodernamento e la messa in sicurezza della strada statale jonica che miete vittime su vittime, decine e decine anche nel 2015 in corso. Amoruso dice basta alla politica clientelare, non è più tollerabile assistere impassibili alla carneficina di persone che muoiono sull’asfalto di quella che era e rimane poco più che una mulattiera. Anche davanti la sede Anas di Catanzaro il battagliero e vulcanico Amoruso ha chiesto l’attenzione di Governo e Regione su tale problema decennale per una regione già fragilissima come la Calabria, penalizzata ingiustamente dalla pochezza e dalla inadeguatezza di arterie ormai vetuste, oltre che pericolosissime come la jonica. “L’ammodernamento e la messa in sicurezza di tale strada non è mai divenuta vera priorità o emergenza per i governi nazionali e regionali e questa è già una vergogna” sostiene. “Promesse in campagne elettorali si sono rivelate semplicemente spot fini a sé stessi, corposi fondi come i Fas sono stati velocemente dirottati su altri fronti e sulla strada della morte non si muove nulla, e calabresi e non solo continuano a perire nel silenzio assordante.
È un problema di scala regionale, senza dubbio, coinvolge ben quattro province calabresi. Ma non posso fare a meno di rimarcare che il territorio del crotonese rimane uno di quelli più penalizzati, in quanto isolato quasi completamente, tagliato fuori dai flussi importanti dopo la progettazione del lotto Roseto-Sibari e Sibari-Firmo che immette poi sull’autostrada A3. Pare ci siano i fondi pronti ma nulla si muove sul tratto Sibari-Crotone-Aeroporto Sant’Anna, che invece necessiterebbe di essere ammodernato e migliorato con una certa urgenza. Ma, eccetto qualche nuova rotatoria nei territori di Isola Capo Rizzuto e Cutro, tutto è fermo. Il crotonese divenuto ormai un letamaio, area di scorie veleni, dimenticato, abbandonato ed escluso dalle prospettive reali di sviluppo. Per questo anche oggi sono qui nella sede regionale di Anas a chiedere la realizzazione del megalotto Sibari – Crotone. In caso contrario il crotonese sarà definitivamente affossato”.
Una battaglia crotonese ma anche calabrese quella di Amoruso per la 106. Carreggiate troppo strette, illuminazione assolutamente insufficiente, mancanza di sicurezza. Ed infatti anche gli ultimi mesi sono un vero e proprio bollettino di guerra, con tanti, troppi incidenti, molti mortali, in tutte e quattro le province interessate.
Amoruso chiama così a raccolta sindaci, amministratori, associazioni e popolazione dell’intera fascia jonica per organizzare una mobilitazione imponente, ma per ora nota solo indifferenza: “Lo Stato non sembra interessato a potenziare il litorale jonico. Per di più, molti sindaci appaiono preoccupati di mantenere l’esistente più che a pensare a programmare il futuro. Forse temono che la realizzazione del Megalotto 8 e 9, ad esempio, bypassando innumerevoli centri abitati che oggi sono attraversati dal flusso degli autotrasportatori e del traffico, provocherebbe un inevitabile ridimensionamento del già minimo indotto economico. Ma la sicurezza deve venire prima di tutto. Non possiamo continuare ad assistere e a subire impassibili ed attoniti. Noi non ci fermeremo e non indietreggeremo nella battaglia, anzi speriamo di farla diventare una battaglia di tutti i calabresi finora silenziosi, apatici ed indifferenti al problema. Dalla Calabria ci sposteremo nella Capitale, ci prepariamo non ad una semplice lotta ma ad una lotta continua”.
Manuel Soluri