CATANZARO. “Il pericolo per Oliverio (e il Consiglio regionale) non è la sentenza sulla sua inibizione che il Tar del Lazio ha sospeso. Questa è una vicenda assolutamente irrilevante che, come è noto, ho da solo fortemente criticato, giudicando il provvedimento del Presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, abnorme e assurdo. Il pericolo vero e concreto per il Governatore calabrese è il pronunciamento della Consulta, il prossimo mese, sul caso Wanda Ferro e sull’incostituzionalità della nuova legge elettorale calabrese. Purtroppo questo Consiglio regionale è destinato ad essere sciolto”. Lo ha detto il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, in merito all’atteso pronunciamento, fissato per il prossimo 23 novembre, della Corte Costituzionale sul caso di Wanda Ferro, candidato presidente del centro destra alle ultime elezioni, esclusa dal Consiglio regionale. Il ricorso riguarda l’ipotizzata incostituzionalità della nuova legge elettorale calabrese “approvata lo scorso anno in regime di prorogatio”. Corbelli paventa il rischio “che il possibile e sempre più probabile scioglimento del Consiglio regionale possa far saltare la realizzazione del cimitero internazionale dei migranti, il cui progetto preliminare è stato ufficialmente presentato una settimana fa dal sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, alla Presidenza della Regione. A decretarne la fine – dice – sarà la Consulta il prossimo 23 novembre (esattamente, ironia del destino, a distanza di un anno esatto dalle elezioni regionali) quando si pronuncerà sul ricorso di Wanda Ferro, per la sua ingiusta esclusione dal Consiglio regionale, e su altri ricorsi (di un partito politico, la Democrazia Cristiana, e di diversi cittadini elettori) che denunciano l’incostituzionalità di tutta la nuova legge elettorale calabrese, approvata lo scorso anno in regime di prorogatio. Che il destino di questo Consiglio – afferma – sia segnato lo si evince in modo chiaro dalla lettura dell’ordinanza del Tar della Calabria, trasmessa per chiarimenti alla Consulta, che non si limita a giudicare solo il caso di Wanda Ferro ma va oltre sollevando pesanti dubbi di incostituzionalità sulla nuova legge elettorale calabrese, citando a questo proposito sentenze della stessa Consulta e della Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo”.