REGGIO CALABRIA. Il Tribunale di sorveglianza di Reggio Calabria, presieduto da Vincenzo Pedone, ha disposto la revoca degli arresti domiciliari al giornalista Francesco Gangemi, arrestato a 81 anni per un cumulo di pene a 2 anni 11 mesi e 16 giorni. Lo ha reso noto il segretario generale aggiunto della Fnsi, Carlo Parisi, spiegando che Gangemi è stato, però, affidato ai servizi sociali. Parisi, che è anche segretario Fnsi in Calabria, ha evidenziato che “il giornalista Francesco Gangemi, 81 anni, invalido al 100 per cento e gravemente malato, arrestato per un cumulo di pene per diffamazione a mezzo stampa e per non avere rivelato le fonti fiduciarie delle notizie, è “socialmente pericoloso” e, pertanto, “ha bisogno di essere rieducato”. Inoltre, ha aggiunto Parisi, gli è fatto assoluto divieto di frequentare “botteghe nelle quali vengono somministrate bevande alcoliche”, “delinquenti” e “mafiosi”. “Se non fosse vero – scrive il segretario generale aggiunto della Fnsi – sarebbe la trama di un film grottesco. Pertanto ogni commento sull’epilogo dell’arresto del giornalista reggino è assolutamente superfluo perché – nel pieno rispetto delle leggi del nostro Paese che prevedono ancora la pena del carcere per i reati di diffamazione a mezzo stampa – in casi come questo la realtà supera abbondantemente anche la più fervida immaginazione”. Il Tribunale di Sorveglianza di Reggio Calabria, su proposta del sostituto procuratore Giuseppe Adornato, ha anche imposto a Gangemi di uscire di casa solo dalle ore 7 alle 21, ma limitatamente alla provincia di Reggio Calabria, salvo autorizzazione del magistrato. Ed ancora: ogni settimana dovrà telefonare al magistrato di sorveglianza che, ogni tre mesi, dovrà relazionare al Ministero della Giustizia sulla sua condotta.