CATANZARO. Il Nucleo tributario della Guardia di finanza di Catanzaro ha eseguito un sequestro di beni per un importo di circa 360 mila euro nell’ambito dell’inchiesta sui presunti illeciti commessi nella compravendita di un immobile a Castrolibero da parte dell’Arpacal. Il provvedimento è stato emesso dal gip Giuseppe Perri su richiesta del procuratore facente funzioni Giovanni Bombardieri e del sostituto Alessandro Prontera. Tra i beni sequestrati ci sono conti correnti, azioni e un appartamento tutti riconducibili alla Efim, finanziaria del gruppo Dodaro e proprietaria dell’immobile ceduto all’Agenzia regionale per la protezione ambientale. Secondo l’ipotesi degli inquirenti, infatti, l’Arpacal per l’acquisto del palazzo avrebbe versato alla Efim la somma 2 milioni e 100 mila euro compreso Iva. L’imposta, però, non sarebbe stata versata nelle casse dell’erario. Per questo il legale rappresentante della società cosentina è stato iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di violazione delle norme in materia di corresponsione dell’Iva. L’indagine aveva già portato all’emissione di quattro avvisi di garanzia nei confronti dell’ex direttore generale dell’Arpacal Sabrina Santagati, dell’ex direttore amministrativo Stefania Polimeni, di Valeria Castracane, all’epoca dei fatti dirigente del dipartimento Programmazione della Regione, e di Francesco Italiano, dirigente dell’Arpacal. L’accusa ipotizzata per tutti è di abuso d’ufficio.