CATANZARO. Sono partiti gli incontri che Mario Oliverio, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione, ha avviato con le forze sociali nel percorso di definizione del programma. Il primo importante confronto, è scritto in una nota, ha coinvolto i rappresentanti delle forze economiche e produttive. Nei prossimi giorni si svolgerà un incontro con le organizzazioni sindacali e poi con i sindaci e gli amministratori locali ed ancora con le associazioni del terzo settore, del volontariato ed ambientaliste. “Parte – ha affermato Oliverio – un percorso intenso di confronto sulle condizioni della Calabria per la definizione del programma che porremo a base della nostra azione di governo. Le condizioni economiche e sociali sono gravi ed il rapporto Svimez ne ha dato un quadro allarmante. In questi anni la Calabria è stata messa in ginocchio in tutti i campi arretrando persino rispetto a tre anni fa relativamente ad alcuni parametri che erano già espressione di una condizione di difficoltà e di ritardato sviluppo. È necessario aggredire le ragioni che sono alla base di questo trend che spinge la nostra terra in una condizione di vera e propria “desertificazione” e che costringe nuovamente decine di migliaia di calabresi, in particolare giovani e ragazze, a riprendere la strada dell’emigrazione, come ha evidenziato da Svimez. Il cuore dell’azione del nuovo governo dovrà essere il lavoro ed il sostegno alle imprese. Bisognerà utilizzare con intelligenza tutte le risorse disponibili a partire da quelle destinate dall’Ue e bisognerà aprire un confronto positivo con il Governo e con le forze sociali nazionali perché la Calabria, la regione più sofferente, trovi l’attenzione necessaria nelle politiche e nei programmi di investimento nazionali. Per questo è necessario un impegno straordinario dal governo della Regione e da parte delle forze sociali e dell’insieme dei rappresentanti istituzionali calabresi per determinare le condizioni di una inversione radicale delle tendenze e delle pratiche negative che hanno contrassegnato l’azione di governo in questi anni. Utilizzare risorse dell’Ue per obiettivi di lavoro e di crescita in tempi certi e rapidi sulla base di regole trasparenti deve essere il primo obiettivo a cui lavorare. Il sistema delle imprese costituisce un fattore decisivo per riscattare la Calabria da questa condizione alla quale è stata inchiodata da una cultura e da pratiche politiche e di governo che devono essere definitivamente sepolte per fare spazio ad una impostazione culturale, politica ed a pratiche di governo in netta rottura con quanto è avvenuto sinora. La nostra non è una visione catastrofista ma semplicemente la consapevolezza di una situazione grave. Ci proponiamo entro due-tre mesi di fare una necessaria operazione verità perché i calabresi hanno bisogno di sapere qual è la situazione nella quale versa la regione e da cui si riparte per costruire una prospettiva nuova per mettere la nostra terra al passo con altre realtà e per bloccare e invertire il trend negativo. La situazione è grave, tuttavia abbiamo risorse e strumenti che devono essere utilizzati con intelligenza, primi fra i quali i fondi comunitari. La prima questione è quella di assumere iniziative urgenti per salvare buona parte delle risorse dei fondi europei 2007-2013 a rischio disimpegno. Ci sono nodi strutturali che devono essere affrontati a partire dagli strumenti di programmazione, sino allo snellimento burocratico e delle procedure. Molto spazio dovrà essere dato a forme di automatismo nella utilizzazione delle risorse in particolare destinate alle imprese. Dovremo impegnarci a chiudere la stagione dei commissariamenti che in settori fondamentali hanno soppiantato il governo regionale per evidente incapacità di governare i processi e di utilizzare le risorse. Commissariamenti che non hanno prodotto alcun risultato positivo ma anzi hanno in alcuni casi (rifiuti) dilapidato notevoli risorse (1,2 mld euro) ed in altri casi non sono stati in grado di utilizzare le risorse (oltre 200 mln) destinati alla sistemazione idrogeologica. Per il sistema delle imprese di primaria evidenza è tutta la problematica dell’accesso al credito ed in particolare del sistema delle garanzie. È necessaria una attenta riflessione sulla funzione della finanziaria. Una riflessione ed un confronto che hanno necessità dell’apporto delle forze produttive. Daremo priorità alla riorganizzazione della macchina nel quadro di un progetto di riordino istituzionale necessario per determinare un forte alleggerimento della Regione che deve essere liberata da funzioni gestionali e di una incisiva sburocratizzazione. Il parametro a cui bisognerà fare riferimento per la valutazione dei dirigenti e della burocrazia sarà quello della realizzazione degli obiettivi nei tempi previsti e nel rispetto delle procedure che dovranno essere snelle e trasparenti e rispondenti al rispetto delle garanzie di pari opportunità per tutti”. Sulla formazione, che avrà rilevanza particolare nel programma, Oliverio ha affermato: “è necessario investire sulle imprese spostando l’asse dagli enti alle aziende e ad esperienze innovative anche esterne per consentire una formazione finalizzata alla occupazione ed alla acquisizione di conoscenze e di profili necessari a compiere un salto di qualità del sistema economico e produttivo: meno enti e più imprese”. Molto partecipato, è scritto nella nota, il confronto che è seguito, salutato dalle forze sociali in modo fortemente positivo. “È questo – ha concluso Oliverio – l’inizio di un percorso che costituirà parte integrante del metodo di lavoro che seguiremo. Un percorso che richiede più fatica ma che non ha alternative se si vogliono davvero affrontare i problemi difficili di questa terra con il necessario apporto delle forze sociali e della rete istituzionale ed associativa”.