REGGIO CALABRIA. Sulle nomine per sorteggio dei membri effettivi e supplenti nelle società partecipate dalla Regione Calabria fatte lunedì 23 maggio in Consiglio regionale, l’opposizione annuncia ricorsi. Lo hanno detto, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Campanella moderata dal giornalista Gianfranco Manfredi, i capigruppo Alessando Nicolò (Fi), Francesco Cannizzaro (Cdl), Giovanni Arruzzolo (Ncd) e Fausto Orsomarso (Misto). “Non possiamo accettare che dopo cinque mesi di incontri, formali e informali, per decidere sulle scelte da fare, si decisa da attuare un ‘piano B’ come via di fuga motivandolo come scelta di trasparenza ed imparzialità” ha affermato Alessandro Nicolò che ha definito la vicenda frutto di un “problema politico, per mancanza di accordo e di convergenza sulle nomine. L’idea del sorteggio – ha proseguito – avrebbe avuto un senso nel mese di dicembre. Non oggi. Doveva essere il ‘piano A’, anche se non risponde ai canoni della legge in corso. Ed è stata giustificata con i falsi motivi dietro i quali si è nascosta la maggioranza, che gode di un’ampia rappresentanza in Consiglio regionale, ma boccheggia e sta annaspando nella gestione di questa Regione”. Nicolò si è anche chiesto come mai le nomine di competenza della Giunta non sono state fatte con lo stesso metodo. “Si è scelto – ha concluso – il metodo dei due pesi e delle due misure”. “Con questa vicenda si è toccato il fondo – ha commentato Arruzzolo – perché svilisce il ruolo della politica, che deve riappropriarsi del ruolo che le appartiene. Non potevamo condividere questo percorso”. Cannizzaro ha definito le procedure di sorteggio “una scelta inopportuna e sbagliata. Finora – ha ricordato – non avevamo mai convocato una conferenza stampa. Oggi siamo stati costretti a farlo perché non se ne può più. Sulle nomine di ieri abbiamo segnato una pagina storica negativa del regionalismo calabrese. All’interno della maggioranza c’è un evidente sfaldamento ed il presidente Irto, per paura si è fatto frettolosamente consigliare da qualcuno. Si è scelto il gioco del ‘mosca cieca’” ha ironizzato Cannizzaro richiamando l’immagine della donna bendata che ieri ha estratto i bussolotti con i nomi dei candidati. “Siamo molto preoccupati – ha proseguito – sull’andamento della Giunta e del Consiglio regionale. C’è una evidente scollatura tra il Presidente del Consiglio ed il Presidente della Giunta. Si è scelta la strada di delegittimare questo Consiglio, dove è stato spento l’entusiasmo di tanti dipendenti”. Sulla riforma della legge 39 – ha concluso Cannizzaro – noi siamo pronti al dialogo, ma i fatti stanno dimostrando che il problema è soprattutto loro”. Orsomarso, infine, ha accusato il Presidente Irto di una gestione “da asilo infantile” del Consiglio regionale, dopo le tante riunioni di capigruppo convocate e “mortificate dalla decisione finale di procedere per sorteggio, a dimostrazione che il presidente Irto è ostaggio del proprio partito. Di un partito che non fa scelte, che litiga. Noi avevamo creduto in questo giovane presidente che rischia di pagare di persona i seri problemi che ci sono nella maggioranza”.