SAN FERDINANDO. Un extracomunitario ha accoltellato un carabiniere che ha reagito sparandogli con la pistola di ordinanza ed uccidendolo. È successo nella tendopoli di San Ferdinando, che nel periodo invernale ospita migliaia di extracomunitari impegnati nella raccolta delle arance nella piana di Gioia Tauro. Il militare è intervenuto insieme ad un collega per sedare una lite tra due extracomunitari. Uno dei due ha estratto un coltello e lo ha ferito ed il militare ha reagito. Sul posto è intervenuto il procuratore della Repubblica di Palmi Ottavio Sferlazza ed i vertici del Comando provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria. Gli investigatori stanno ricostruendo la dinamica del fatto, accaduto da pochi minuti. Secondo una prima ricostruzione, sembra che i due extracomunitari stessero litigando perché uno aveva cercato di derubare l’altro. Sono stati avvertiti i carabinieri, che hanno inviato sul posto una pattuglia. Quando i militari sono intervenuti per cercare di riportare la calma, uno dei due extracomunitari ha dato in escandescenze tirando fuori un coltello e aggredendo il militare, che è rimasto ferito. Il carabiniere ha reagito estraendo la pistola e sparando un colpo che ha ucciso l’uomo. Sarebbe stato raggiunto da almeno 3 coltellate, che lo hanno ferito ad un occhio e ad un braccio, il carabiniere che nella tendopoli di San Ferdinando ha reagito all’aggressione di un immigrato sparando un colpo con la pistola di ordinanza che ha ucciso l’uomo. Di quest’ultimo, al momento, si sa solo che sarebbe del Mali. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo, prima di accoltellare il carabiniere, avrebbe dato in escandescenze minacciando con lo stesso coltello altri immigrati che vivono nella tendopoli. Oltre al militare ferito da almeno tre coltellate ad un occhio e ad un braccio, c’è anche un collega rimasto ferito nella colluttazione nata con l’immigrato nel tentativo di immobilizzarlo, che ha riportato la frattura della mandibola. “Il carabiniere che ha ucciso l’immigrato dovrà essere iscritto nel registro degli indagati come atto dovuto a garanzia dei diritti della difesa, in relazione all’autopsia che sarà eseguita sul corpo della vittima, ma il quadro che si delinea è di una legittima difesa da parte del militare”. Lo detto il Procuratore della Repubblica di Palmi, Ottavio Sferlazza, in relazione all’episodio accaduto nella tendopoli di San Ferdinando, dove un carabiniere ha ucciso con un colpo di pistola un immigrato del Mali, Sekine Traore, di 27 anni, che lo aveva aggredito ferendolo con una coltellata alla testa. “C’è stato da parte dell’immigrato, secondo la nostra ricostruzione basata sulle testimonianze delle persone presenti – ha aggiunto il Procuratore – un atteggiamento inizialmente intimidatorio nei confronti del carabiniere e poi concretamente aggressivo, con una coltellata che ha raggiunto il militare al volto. Il carabiniere ha anche tentato inutilmente di ricondurre l’immigrato alla calma”.