Vasta operazione della Polizia di Stato con numerosi arresti e perquisizioni a carico di indagati per associazione per delinquere di stampo mafioso: si tratta di presunti appartenenti alla ‘ndrangheta calabrese da anni residenti in Liguria, attivi nel traffico illecito di rifiuti e di stupefacenti, usura, oltre che nel riciclaggio di denaro sporco e conseguente intestazione fittizia di beni e società. Nel corso delle indagini, condotte dalla Squadra mobile di Genova e dal Servizio centrale operativo e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, sono state sequestrate agli indagati numerose armi da fuoco e munizioni anche ad alto potenziale e da guerra, pronte all’utilizzo. Nell’ambito dell’operazione, denominata “I Conti di Lavagna”, sono stati posti sotto sequestro preventivo numerosi beni mobili, immobili, depositi bancari e società per un valore di circa 2 milioni di euro, nella disponibilità degli associati alla ‘ndrina “Rodà-Casile” di Condofuri (Reggio Calabria). Sigilli anche per il sito di stoccaggio di rifiuti di Lavagna (Genova) gestito dalla famiglia Nucera, “i cui componenti – spiegano gli investigatori – sono ritenuti a capo della struttura territoriale di ‘ndrangheta operante nel levante ligure”. Gravi le violazioni della normativa ambientale con lo sversamento in discarica di consistenti quantitativi di rifiuti solidi urbani e pericolosi: falsificata la relativa documentazione. Sequestrati per irregolarità amministrative ed edilizie anche bar e chioschi della stessa cittadina gestiti da soggetti vicini agli arrestati. Tra gli arrestati figura anche l’ex parlamentare Gabriella Mondello eletta col Pdl nella passata legislatura e poi passata all’Udc. E’ diventata nota al grande pubblico nel 1973 come campionessa nel quiz televisivo Rischiatutto condotto da Mike Bongiorno. Fu eletta sindaco di Lavagna, suo comune di residenza la sua amministrazione si è rivelata molto duratura, essendo stata rieletta per 24 anni, sino a quando non le fu più permesso di ricandidarsi a causa del decreto legge che non consente più di due incarichi consecutivi alla guida di un comune.