COSENZA. Nuovo “duello” in atto alla Provincia di Cosenza. È stato convocato, dal consigliere anziano Graziano Di Natale, per venerdì 15 luglio, il Consiglio provinciale di Cosenza. A darne notizia è lo stesso Di Natale con un comunicato. Nel corso della riunione, riporta il comunicato, si discuterà tra l’altro della presa d’atto decadenza del consigliere Lino Di Nardo giusta ordinanza del Tribunale di Cosenza, della comunicazione del Prefetto di Cosenza del 29 dicembre 2015, e della presa d’atto dell’ordinanza del Consiglio di Stato del 7 luglio 2016. E ancora: della discussione per indizione delle elezioni del presidente della Provincia di Cosenza e delle comunicazioni del consigliere anziano. “Non è stato semplice questa mattina – afferma nella nota Di Natale – svolgere il mio ruolo con alcuni uffici che hanno evitato di dare seguito agli adempimenti successivi per giungere alla convocazione. Una situazione paradossale dove parte della burocrazia ostacola la mia funzione e ne frena l’azione. Si è impedita persino la pubblicazione sull’albo pretorio e la diffusione sul sito istituzionale dell’Ente. Di questo ho informato con una nota il Prefetto di Cosenza. Venerdì saranno ripristinate le regole e faremo rispettare leggi e sentenze come un paese democratico deve”. Immediata la replica. “Il Consiglio provinciale di Cosenza può essere convocato solo dal presidente in carica, Mario Occhiuto”. E’ quanto si afferma in una nota della Presidenza della Provincia di Cosenza. “Allo stato, come certificato anche dal segretario generale dell’ente – prosegue il comunicato – la carica continua ad essere in capo a Mario Occhiuto. Per cui nessun sedicente presidente facente funzioni o consigliere anziano è legittimato a convocare l’assemblea. Se nella giornata di venerdì alcuni consiglieri provinciali si dovessero riunire, l’incontro avrebbe la sola valenza di una riunione privata. Gli affari generali e la segreteria generale hanno infatti respinto la richiesta avanzata in tal senso dal consigliere provinciale Graziano Di Natale, motivandola come richiesta irrituale, incompleta di tutti gli adempimenti necessari, ma soprattutto inviata da persona non abilitata a convocare il Consiglio provinciale”.