CATANZARO. Gli ultimi dati Istat sulla condizione di povertà delle famiglie italiane con riferimento all’anno 2015, consegnano ancora una volta un triste primato alla Calabria. Se, infatti, a livello territoriale è il Mezzogiorno a far registrare i valori più elevati di povertà assoluta, la nostra regione riporta l’indice più alto di povertà relativa delle famiglie residenti con circa il 28,2%; un dato, peraltro, che ha fatto segnare una crescita pari all’1,3% rispetto al 2014. “E’ la scoperta dell’acqua calda – commenta il presidente del Banco Alimentare della Calabria, Franco Falcone – la drammaticità della situazione prospettata dall’istituto nazionale di statistica, infatti, appare ovvia e scontata per quanti, come noi, sono quotidianamente a contatto con le fasce più deboli della popolazione. Tant’è che da diversi mesi ormai abbiamo lanciato l’allarme sulla crescita vertiginosa del bisogno nelle famiglie calabresi, che fa il paio con un diffuso disagio sociale, chiamando in causa tutte le Istituzioni pubbliche e private dell’intero territorio regionale. Il Banco Alimentare, seppur con oltre 601 enti socio-assistenziali accreditati, senza il sostegno pubblico non riesce più a far fronte in maniera adeguata alle crescenti richieste di aiuto. Eppure operiamo, in modo ininterrotto, con una presenza capillare in tutta la regione e con la forza di oltre 4.000 volontari che partecipano annualmente alla colletta alimentare”. “Grazie a queste importanti sinergie – sottolinea il presidente del Banco – solo nel 2015 siamo riusciti a sostenere 114.339 persone, distribuendo 6.951 tonnellate di prodotti alimentari per un valore commerciale che supera i 10 mln di euro; un risultato certamente importante ma, per come detto, ancora del tutto insufficiente. Perdippiù, negli ultimi anni, siamo stati chiamati ad affiancare le Istituzioni pubbliche nelle emergenze ambientali ed umanitarie verificatesi in Calabria, come le alluvioni di Crotone, di Vibo Valentia e di Brancaleone, ma anche nella drammatica vicenda dell’immigrazione nord africana e nell’accoglienza dei profughi curdi e afgani. Rispetto a tutto ciò è evidente la rilevanza della nostra azione umanitaria che deve essere ormai riconosciuta dalle Istituzioni, per essere valorizzata e sostenuta perchè da soli non riusciamo più ad andare avanti. Abbiamo fede, passione, volontà, ma dobbiamo fare i conti giornalmente con una sempre più scarsa disponibilità finanziaria, soprattutto a fronte della crescita del bisogno, che limita inevitabilmente la nostra azione. A tal fine chiediamo ancora una volta di poter stringere una maggiore sinergia operativa con tutte le Autonomie Locali ed in modo particolare con la Regione Calabria attraverso un sostegno economico e finanziario strutturale e chiaro all’interno del bilancio regionale. Permetterci di proseguire la nostra mission con maggiore incisività – conclude Falcone – consentirebbe, infatti, di raggiungere risultati importanti e con immediate ricadute sul territorio. Pensare ad altre e nuove iniziative di politiche sociali è giusto e comprensibile, ma prima crediamo, si debba incentivare quanto di positivo e utile è già presente. Siamo fiduciosi, comunque, che il presidente Mario Oliverio, saprà e vorrà sostenere la nostra azione, per come ha già fatto in passato da presidente della Provincia di Cosenza, accogliendo la nostra richiesta”.