REGGIO CALABRIA. Gli uomini del Corpo Forestale di Reggio Calabria hanno effettuato il sequestro di otto fucili da caccia e munizioni, richiami elettronici ed esemplari di fauna protetta e denunciato nove persone anche per reati connessi alla detenzione ed uso delle armi. Il personale del Reparto di Reggio Calabria, in località “Sclanò”, in agro del comune di Cardeto, ha sorpreso un uomo che stava esercitando l’attività venatoria facendo uso di un richiamo elettromagnetico, del tipo vietato e che è stato denunciato in stato di libertà. Sonoi stati inolotre sequetsrati sia il richiamo che il fucile, risultato legalmente detenuto. Particolarmente attivo il Comando Stazione di Sant’Eufemia d’Aspromonte, che ha operato nelle località “Piani d’Aspromonte”, in agro dei comuni di Sinopoli e Sant’Eufemia d’Aspromonte, e “Paluci”, nel territorio del comune di Melicuccà. Otto i cacciatori denunciati, sei dei quali residenti fuori regione, perchè trovati ad utilizzare richiami vietati o per aver ucciso fauna non cacciabile. Due di loro dovranno rispondere di reati riguardanti la normativa sull’uso delle armi, segnatamente al porto abusivo d’arma comune da sparo, il primo, ed omessa custodia, il secondo. Complessivamente, sono stati posti sotto sequestro sette fucili da caccia e il relativo munizionamento di vario calibro, quattro richiami ellettroacustici del genere vietato e 20 esemplari morti di esemplari appartenenti a fauna particolarmente protetta come cardellini, fanelli, fringuelli, pispole e saltimpali. Il personale in forza al Reparto di Melito Porto Salvo, infine, in località “Pietra”, in agro del comune di Condofuri, ha sequestrato due richiami lasciati sul posto, dopo un precipitosa fuga, da altrettanti cacciatori che erano intenti ad esercitare l’attività venatoria, ancora una volta, mediante l’ausilio di mezzi vietati.