REGGIO CALABRIA. “Siamo soddisfatti del risultato maturato nel corso dell’ultimo consiglio comunale che ha approvato all’unanimità un ordine del giorno importante sul tema delle interdittive antimafia”. E’ quanto affermano i direttivi di Confindustria e Ance Reggio Calabria in relazione all’iniziativa assunta da Palazzo San Giorgio, su un tema considerato cruciale dagli imprenditori reggini, per l’economia del territorio e i connessi livelli occupazionali. “La classe imprenditoriale reggina che fa capo a Confindustria – proseguono i rappresentanti dell’associazione di via del Torrione – presente ai lavori con tutte le sue componenti, ha dato prova, ancora una volta, di partecipazione attiva, concreta e propositiva. Di contro colpisce l’assenza delle rappresentanze sindacali e di categoria, pur a fronte di una vicenda che tocca da così vicino il tema dell’occupazione, ovvero l’emergenza sociale principale in un territorio, come quello reggino, il cui tessuto economico e produttivo è ancora alle prese con gravi criticità su più fronti. In quest’ottica – evidenziano gli industriali reggini – riteniamo si debba cambiare passo, superando divisioni e polemiche strumentali e avviando, da subito, un’azione forte e coesa da dispiegare in una partita, come quelle delle interdittive, che si gioca ai tavoli decisionali nazionali. E in tal senso si registra già un primo segnale importante con la disponibilità manifestata dalla Commissione parlamentare Antimafia, a discutere delle proposte che provengono proprio dalla nostra città. Serve pertanto un impegno comune – ribadiscono gli imprenditori reggini – che possa confluire in un documento condiviso fra tutti i soggetti coinvolti, imprese, sindacati, associazioni di categoria, da portare all’attenzione dei rispettivi consessi nazionali e in cui porre in rilievo l’urgenza di un intervento correttivo nella normativa che regola l’interdittiva antimafia”. “Come abbiamo ribadito più volte – proseguono gli industriali di Reggio Calabria – quest’ultimo è uno strumento necessario, all’interno di un quadro di azioni più ampio tese a contrastare le infiltrazioni della ‘ndrangheta nel tessuto produttivo e a tutela, quindi, della legalità. Tuttavia, ciò che è sempre mancato fino ad oggi, è un’attenta valutazione di quelli che sono gli effetti distorsivi che tale misura genera nel circuito economico e nel sistema occupazionale. In questa direzione occorre sostenere – evidenziano gli imprenditori reggini – l’azione intrapresa dall’assise comunale che ha affidato al sindaco, Giuseppe Falcomatà, un mandato chiaro e preciso. Ovvero quello di portare al centro dell’agenda politica nazionale la necessità di rivedere il quadro normativo che disciplina le interdittive. Si tratta di un passaggio di grande rilievo perchè pone al centro di tutto i temi dell’occupazione, della salvaguardia di numerosi posti di lavoro e della continuità aziendale per quelle realtà colpite da interdittive”. “Siamo fiduciosi – continuano Confindustria e Ance Reggio Calabria – e crediamo che l’esito dei lavori di Palazzo San Giorgio possa segnare la svolta tanto attesa da imprenditori e lavoratori del nostro territorio. Su questioni così importanti, per il presente e il futuro della nostra terra, come le politiche per il lavoro, riteniamo si debba alimentare un vero e proprio fronte comune capace di scuotere una classe politica nazionale che sembra non cogliere le istanze del nostro territorio. La strada intrapresa – concludono gli imprenditori reggini – sembra essere quella giusta. Come Confindustria ne vigileremo ogni passaggio, offrendo anche il nostro contributo, per fare in modo che su questa vicenda si riesca a trovare la giusta sintesi tra la necessità di garantire il più rigoroso rispetto della legge e la salvaguardia del tessuto produttivo e dei posti di lavoro”.