MILANO. Erano riusciti ad ottenere in subappalto i lavori, dal valore di alcuni milioni di euro, per il collegamento ferroviario tra il Terminal 1 e il Terminal 2 di Malpensa versando mazzette a Davide Lonardoni, dirigente di Nord_Ing, società del gruppo Fnm, gli imprenditori, tra cui alcuni ritenuti vicini alla ‘ndrangheta, arrestati assieme allo stesso manager e ad altre persone nell’ambito dell’ inchiesta della dda milanese e condotta dalla Guardia di Finanza. E’ quanto ha ricostruito l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Alessandra Simion, su richiesta del procuratore aggiunto Ilda Boccassini e del pm Bruna Albertini. Secondo l’indagine, le diverse società operative nel settore dell’edilizia, di cui si avvaleva il gruppo di imprenditori finito nel mirino della Procura, sebbene apparentemente prive di legami tra loro, poiché dotate di assetti formalmente autonomi, in realtà avrebbero fatto parte di un vero e proprio “sistema” utilizzato per alternarsi nell’aggiudicazione di subappalti con cadenza biennale, “Sistema” che ruotava attorno all’imprenditore bergamasco, ora in carcere, Pierino Zanga (definito il “dominus”), e che aveva lo scopo di eludere eventuali controlli di natura fiscale.