LOCRI. “Voi potete combattere la criminalità organizzata studiando. La questione culturale che oggi si pone come elemento integrante della lotta alle mafie unitamente all’azione giudiziaria, in realtà è successiva ad un’altra grande questione che è quella dell’istruzione, dello studio e dell’apprendimento della lingua italiana, della storia, delle geografia e della filosofia”. Lo ha detto il Procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri intervenendo a Locri alla manifestazione, che si è svolta alla presenza di molti studenti, organizzata nell’ambito del progetto “Il cammino della legalità: creatività, socializzazione e impegno contro le mafie”. Presenti, oltre al procuratore Gratteri, la vedova di Fortugno Maria Grazia Laganà e i figli Anna e Giuseppe, il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, il sindaco di Locri Giovanni Calabrese e l’ex componente della commissione parlamentare Antimafia Angela Napoli. L’incontro è stato moderato dal direttore editoriale di Agv Il Velino, Paolo Pollichieni.
“A vostra disposizione – ha aggiunto Gratteri rivolgendosi agli studenti – deve esserci l’opportunità di studiare e di imparare per essere veramente liberi. Cercate di volare alto e vigilate su chi vi parla di legalità. Non è etico chiedere soldi pubblici per manifestazioni antimafia”. L’evento si è concluso con la proiezione del video su Francesco Fortugno e con l’inaugurazione della mostra fotografica “Uno scatto per la legalità”.
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