Catanzaro e Reggina anticipano i doni natalizi e si dividono un punto che serve poco ad entrambe. Ne esce sicuramente meglio la squadra amaranto che quantomeno dà seguito al pareggio col Taranto e supera altresì una trasferta insidiosa. Il Catanzaro invece non riesce a sfruttare la gara casalinga e resta ultimo solitario. Derby con pochi spettatori, solo 1768. Circa 200 i tifosi amaranto in curva est. La curva di casa contesta il patron Cosentino invitato con cori e striscioni ad andare via alla svelta per le incapacità di programmare ed investire che hanno portato, secondo la tifoseria, agli insuccessi degli ultimi anni e l’attuale ultimo posto in classifica.
Il primo tempo è di marca amaranto: Coralli grazia Grandi non calibrando bene un agevole pallonetto. Poi regala a Botta e Bangu un assist pregevole ma i due si ostacolano e sciupano. Sull’altro fronte solo un colpo di testa di Sabato ed un’incursione di Tavares murata da Gianola. Poi Patti salva su Coralli innescato da Maesano.
Nella ripresa meglio il Catanzaro che punge di più. Prima Esposito impegna Sala, poi Pasqualoni centra la traversa. Al 5’ proteste per un fallo di Possenti su Icardi. L’infrazione c’è ma il calciatore di casa ha il demerito di esagerare nella caduta. Il che induce Volpi a lasciar correre. Zeman perde Botta e Coralli per infortunio e le due assenze si sentono. La Reggina indietreggia ed il Catanzaro ne approfitta, facendosi sempre più minaccioso. Al 25’ la combina grossa Kosnic. Il centrale si fa soffiare palla da Giovinco che lo brucia in velocità. Kosnic lo trattiene ed il rigore è indiscutibile. Lo stesso Giovinco trasforma con un mix di potenza e precisione. A quel punto Zeman deve fare qualcosa. Inserisce in avanti Bianchimano e lascia la difesa a 3. Nell’arrembaggio finale al 92’ cross dal fronte destro e girata a volo proprio del giovane attaccante che trova la complicità di Grandi con un goffo intervento. È il pareggio finale che probabilmente salva la panchina di Karel Zeman.
Manuel Soluri