VIBO VALENTIA. Associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una seria di truffe ai danni della Regione Calabria e della Comunità europea per il conseguimento di erogazioni pubbliche. La Procura di Vibo Valentia ha chiesto il rinvio a giudizio per i 18 indagati coinvolti nell’operazione “Uniti per la truffa”, scattata nel febbraio 2015 contro alcuni esponenti dell’ex amministrazione comunale di Nardodipace. Il processo è stato chiesto per: l’ex sindaco Romano Loielo, l’ex vicesindaco Romolo Tassone, Fabio Rullo, Mario Carrera, l’ex assessore comunale Maurizio Maiolo, Marinella Iacopetta (moglie dell’allora assessore Maiolo), Graziella Tassone, Sonia Cavallaro, Immacolata Aloi, Claudia Ienco, Lucia Primerano, Marisa Maiolo, Rita Fazio, Valeria Demasi, Grazia Silipo, Sandro Randò, Alberto Franzè (già vicesindaco nella seconda giunta Loielo) e Antonio Franzè (ex consigliere comunale di maggioranza). Secondo l’accusa, i finanziamenti sarebbero finiti ad associazioni vicine agli indagati e con sedi presso le abitazioni private degli ex amministratori. Nessuna attività di formazione sarebbe però stata compiuta. Complessivamente le istanze presentate ammontano a circa 100 mila euro.