CATANZARO. “Dalla mattina del 24 novembre il presidente Oliverio e i consiglieri regionali di maggioranza dovranno mettere immediatamente mano alle tante emergenze lasciateci in eredità dal centrodestra di Scopelliti. Fra queste è sicuramente prioritaria quella dei rifiuti. È uno schiaffo alla civiltà continuare a vedere interi paesi ostaggio dei cumuli di spazzatura”. È quanto afferma in una nota Giuseppe Aieta, candidato al consiglio regionale con il Partito democratico. “Di questa materia – prosegue Aieta – mi sono occupato molto negli anni scorsi quando ho ricoperto l’incarico di assessore provinciale all’Ambiente nella giunta guidata dal presidente Oliverio. E rivendico con orgoglio il valore del Piano per la gestione dei rifiuti approvato dalla Provincia di Cosenza”. Aieta indica nelle 4 R (riduzione, recupero, riciclo e riutilizzo) la filosofia sottesa nel piano stesso. “In una situazione di gravissima emergenza come quella attuale e di fronte ai ripetuti inviti a non occuparci di un problema rispetto al quale le Province non hanno competenze – ha proseguito Aieta – avremmo potuto soffiare sul fuoco ed agitare la bandiera del populismo. Non lo abbiamo fatto perché prevalso in noi il senso di responsabilità nei confronti dei territori e delle popolazioni amministrate. Pur non avendo competenze, siamo rimasti in campo e abbiamo detto la nostra. Adesso toccherà trasferire – conclude Aieta – alla Regione il modello sperimentato alla Provincia di Cosenza. Dovremo accelerare soprattutto con lo sblocco delle spettanze dovute ai gestori per evitare di far ripiombare la Calabria nel caos e innescare un’emergenza ambientale senza precedenti”. *** “Il declino del centro storico di Catanzaro, capoluogo di Regione, è oramai sotto gli occhi di tutti”. Lo afferma il consigliere comunale di Catanzaro e candidato al consiglio regionale, Vincenzo Capellupo. “Negli ultimi anni – aggiunge – un numero impressionante di esercizi commerciali ha chiuso i battenti, a volte mettendo fine ad attività con storie decennali. Non c’è più tempo da perdere, è necessario rilanciare con iniziative concrete la vita nel centro storico cittadino, prima che anche gli ultimi coraggiosi esercenti gettino la spugna. La crisi, che è anche acuita dalla pressione fiscale, non riguarda solo il centro storico ma il piccolo commercio in tutta la città, a vantaggio solo dei mega centri commerciali. È chiaro che le difficoltà vissute dalle attività economiche si inscrivono nella più generale crisi di sistema nazionale e internazionale, ma non c’è dubbio che l’Amministrazione Comunale non può restare a guardare il declino senza far nulla. Il centro storico di Catanzaro appare molto più abbandonato rispetto a quello di altre città meridionali, anche degli altri capoluoghi di provincia della Calabria. Ricordo le dichiarazioni del sindaco Abramo in una trasmissione televisiva di qualche mese fa con cui annunciava interventi a breve e medio termine per il rilancio del centro storico, interventi di cui oggi non si hanno tracce. Che fine ha fatto, poi, il roboante programma di rilancio di Galleria Mancuso? Un’altra vicenda grottesca è quella della chiusura dei cinema storici. Anche lì, Abramo, col suo tocco taumaturgico, avrebbe dovuto far riaprire i cinema grazie al coinvolgimento di imprenditori e associazioni, messi assieme solo nei comunicati stampa e poi svaniti nel nulla. E ancora: il clamoroso flop della stagione del Teatro Politeama”. *** “Ho scelto di fare politica perché mi piace ancora sognare, nonostante aver visto durante la campagna elettorale momenti di tristezza tra le persone, sofferenza per una incapacità di portare avanti con dignità la propria vita quotidiana e soprattutto per aver visto qualcosa che mi ha veramente allibito: abbiamo smesso di sognare”. Lo afferma il candidato al consiglio regionale per il Nuovo Centrodestra, Pasquale Romeo. “Nico D’Ascola – aggiunge – mi ha chiamato a far politica e ho condiviso questa sua scelta per un motivo principale, che nasce dalla mia ventennale esperienza di psichiatra: mi piacerebbe ricominciare dai sogni di città più pulite dalla spazzatura, con strade senza crepe che non ci riportino al terzo mondo, con servizi pubblici funzionanti e poco costosi, con persone che possano alzarsi la mattina senza essere arrabbiate, suonando clacson senza senso ad ogni minimo nonnulla e soprattutto con una politica che ridia serenità agli altri e restituisca quello che in questi anni ci hanno tolto ovvero la capacità di pensare al nostro futuro senza che sia un minaccia ma invece ridiventi quello che è sempre stato, ovvero una promessa. Per questo motivo ho deciso di fare prima di fare, con l’unico mezzo a mio disposizione immediato e semplice una volta eletto, ovvero mettere a disposizione metà del mio stipendio da consigliere regionale per le famiglie in difficoltà, per persone che ho visto in questa campagna elettorale che non hanno i soldi per comprare i pannolini e sono costretti a far dormire il proprio bambino sulla plastica, per chi non ha da cibarsi ancora nel 2014, per chi non ha i soldi per i libri dei propri figli e per chi si sente in difficoltà ed inerme nell’essere padri e madri, perché ha difficoltà a tirare avanti la propria famiglia, per chi non ha motivazione a fare qualcosa per gli altri perché pensa che niente ha un senso, per chi possa credere ancora che la vita è fatta di persone oneste, per chi pensa che fare politica è indispensabile per cambiare il mondo in modo sano”.