CATANZARO. Sono 400 gli alloggi di edilizia residenziale pubblica censiti a Catanzaro in conseguenza del protocollo firmato in prefettura contro le occupazioni abisive. Lo rende noto l’Aterp Calabria con un comunicato. “Sono ormai quattro mesi – è scritto in una nota – dall’avvio delle attività di censimento e verifica della conduzione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica nel quartiere di Viale Isonzo in Catanzaro che abbiamo avviato e compiuto con le Forze dell’Ordine, il Comune di Catanzaro e con il coordinamento diretto del Prefetto di Catanzaro Luisa Latella che, con generosa lungimiranza, ha affrontato, con determinazione e coraggio, una problematica particolarmente avvertita dalla pubblica opinione e che tanto danno ha arrecato alla stessa credibilità delle Istituzioni e sicuro nocumento all’edilizia residenziale pubblica nella nostra Regione. Dopo un controllo pianificato su oltre 400 alloggi in Viale Isonzo, quartiere “a rischio” della zona Sud della Città di Catanzaro, possiamo affermare – è scritto – che le attività poste in essere hanno capovolto, in positivo, una condizione che era ormai oltre il limite di tollerabilità e che determinava una grave e diffusa sofferenza sul versante della sicurezza e della tutela dell’ordine pubblico alle quali si aggiungeva il danno grave, e quasi irreparabile, per la corretta gestione del patrimonio pubblico affidato, ora, ad Aterp Calabria”. Nella stessa nota si legge che “allo stesso modo le azioni di riqualificazione urbana sul quartiere di Viale Isonzo proseguono con le consegne dei lavori alle imprese aggiudicatarie dei lavori con un impegno finanziario pari a circa 3,5 milioni di euro. Dobbiamo al Prefetto di Catanzaro Luisa Latella, e senza mai dimenticare l’apporto straordinario ed inappagabile di tutte le Forze dell’Ordine – continua il comunicato stampa – il merito principale ed essenziale per avere avviato una virtuosa concertazione con i soggetti interessati, Aterp calabria e Comune di Catanzaro innanzitutto, e di avere fortemente voluto uno strumento, il Protocollo per le azioni contrasto e prevenzione contro le occupazioni abusive, che si è rivelato utile, prezioso e sicuramente replicabile”. “In questa direzione – scrive l’Aterp – ci attendiamo che i Prefetti di Cosenza, Crotone, Reggio Calabria, Vibo Valentia convochino tavoli istituzionali per procedere ad analogo censimento nei quartieri con insediamenti di edilizia residenziale pubblica più esposti da tempo al fenomeno delle occupazioni abusive; per la parte che ci riguarda abbiamo già sollecitato i sindaci delle città capoluogo di provincia ad assumere iniziative analoghe a quella positivamente sperimentata a Catanzaro nel mentre registriamo, con soddisfazione, che già molti sindaci, autonomamente assumono, con il concorso nostro e delle forze dell’ordine, iniziative di controllo sugli alloggi “popolari”. Peraltro, e positivamente, le stesse norme contenute nel recentissimo Decreto Legge n. 14 del 20 febbraio 2017 recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città” – si evidenza – aiutano e sostengono il contrasto alle occupazioni arbitrarie di immobili consentendo una sicura azione di repressione e prevenzione e, soprattutto, consentono di assicurare la conduzione degli immobili di edilizia residenziale pubblica ai legittimi aventi diritto. In questo quadro positivo – continua il comunicato – la possibilità di approvare al più presto le modifiche, positivamente avviate ed ormai prossime al definitivo varo nella Commissione preposta del Consiglio regionale, alla legge regionale n. 32/1996, direttamente in Aula, a Palazzo Campanella ed al più presto, consentiranno di gestire adeguatamente le procedure di formazione delle graduatorie con una chiara responsabilità in capo ai Sindaci e che consentiranno di avere sempre a disposizione graduatorie vigenti ed utilizzabili per l’assegnazione agli aventi diritto in presenza di alloggi ultimati e pronti alla consegna”. L’Aterp Calabria, si legge, “in consonanza con le scelte compiute dal Governo regionale, avvierà ogni iniziativa perchè l’edilizia residenziale pubblica sia una leva importante al servizio delle classi più disagiate e perchè il soddisfacimento della domanda abitativa possa consentire, come lo è stata in passato, una chiara elevazione della qualità della vita in un momento di chiara emergenza economica e sociale”.