REGGIO CALABRIA. “Non potrebbe esserci forma migliore di promozione dell’immagine della Calabria, che quella rappresentata dalle sette splendide Bandiere blu conferite alla nostra regione dalla Foundation for Environmental Education”. È quanto afferma il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, che prosegue: “È motivo di grande soddisfazione il fatto di aver ottenuto due ulteriori riconoscimenti a favore di Roseto Capo Spulico e Soverato, circostanza che premia l’impegno delle locali amministrazioni e degli operatori del territorio che forniscono uno quotidiano contributo fatto di passione e professionalità. Roseto Capo Spulico e Soverato vanno ad aggiungersi alle altre ‘perle’ calabresi che sono Praia a Mare, Trebisacce, Cirò Marina, Melissa e Roccella Jonica, nei cui confronti sento di rivolgere un particolare plauso, conoscendo direttamente il valore delle politiche per l’ambiente, il turismo e la cultura, messe in atto dalla locale classe dirigente. Un impegno costante che continua nel tempo e che va avanti ormai da oltre vent’anni”. Il presidente del Consiglio regionale aggiunge: “Credo sia stata positiva e utile per il nostro territorio la costituzione di un Fondo regionale per la valorizzazione delle spiagge che hanno ottenuto la Bandiera blu: un provvedimento approvato dal Consiglio regionale su mia proposta, all’epoca in cui presiedevo la Commissione ‘Assetto, utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente’. Tale norma, entrata a far parte dell’ordinamento regionale, costituisce un forte fattore incentivante, oltre che una forma di premialità per queste realtà locali, che danno spinta e fiducia alla nostra comunità: due elementi quanto mai necessari, a fronte delle ataviche e perduranti difficoltà che frenano le prospettive di sviluppo del territorio in chiave turistica. L’ambiente – conclude Nicola Irto – costituisce uno dei driver fondamentali della crescita del tessuto sociale, economico e produttivo della Calabria, che deve mettere in rete le sue straordinarie risorse naturalistiche, artistiche e archeologiche, traducendo in benessere per le comunità locali le opportunità concesse dall’industria 4.0”.