COSENZA. Circa 3200 pezzi di interesse culturale recuperati nel 2016, per un valore stimato di più di 2 milioni di euro. Queste le cifre diffuse nel corso della conferenza stampa che il Nucleo tutela patrimonio culturale dei Carabinieri ha tenuto stamane a Cosenza, nelle sale del museo di Palazzo Arnone, per fare il punto sul lavoro svolto dagli specialisti dell’Arma, in Calabria, nel corso dell’anno passato. Presente anche il comandante provinciale dei Carabinieri di Cosenza, colonnello Fabio Ottaviani, è stato il comandante del Nucleo, il capitano Carmine Gesualdo, a spiegare tutto il lavoro svolto sul territorio calabrese, visto che il Nucleo, che ha sede a Cosenza, ha in realtà come area d’azione tutta la regione. “Le ultime indagini complesse le abbiamo chiuse a Crotone e a Vibo Valentia – ha detto Gesualdo – e siamo molto soddisfatti. Sottolineo che sono diminuiti i furti nelle chiese, ma aumenta il traffico di opere d’arte e archeologiche sul web, che noi monitoriamo quotidianamente. Il mercato in Calabria è davvero fiorente – ha detto ancora Gesualdo – soprattutto riguardo all’aspetto archeologico e per quanto riguarda i falsi, settore che sta prendendo sempre più piede. Siamo contenti che poi quello che sequestriamo – ha concluso il capitano Gesualdo – finisce nei musei calabresi, in particolare nei musei di Sibari, Vibo Valentia e Reggio Calabria”. Tra le opere recuperate, migliaia di reperti archeologici e paleontologici, frutto di scavi clandestini; numerosi beni d’antiquariato, tra cui importanti dipinti commercializzati in Calabria, provenienti da furti in abitazione e consumati in tutta Italia; preziose pergamene rubate presso l’Archivio di Stato di Cosenza, e centinaia di opere d’arte contemporanea false. Numerosi, inoltre, sono stati i sequestri di immobili costruiti abusivamente all’interno di aree tutelate, perché di interesse archeologico e paesaggistico. Sono state arrestate due persone e denunciate altre 51. Il Nucleo tutela patrimonio culturale dei Carabinieri che opera in Calabria ha recuperato beni anche in altre parti d’Italia, come in provincia di Parma, dove sono stati recuperati un’importante scultura marmorea sepolcrale del 1600 e un dipinto del 1500, provento di furto. Il Nucleo TPC di Cosenza ha partecipato anche, attraverso i suoi due componenti della Task Force Carabinieri “Unite 4 Heritage” (I Caschi blu della cultura), alle attività di messa in sicurezza e salvaguardia del patrimonio culturale delle regioni dell’Italia centrale colpite dai recenti eventi sismici.