REGGIO CALABRIA. Il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, ha ricevuto martedì mattina a palazzo Tommaso Campanella il direttore dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati, Ennio Mario Sodano. La visita di cortesia istituzionale ha fatto seguito all’insediamento di quest’ultimo al vertice dell’autorità pubblica chiamata a gestire l’ingente patrimonio sottratto alla criminalità organizzata in tutta Italia. Nel corso del cordiale colloquio, il prefetto Sodano ha fornito alcuni dati che hanno messo in evidenza l’elevato valore economico dei beni illecitamente accumulati dai clan, ma anche le ricadute sociali dell’attività dell’Agenzia. Il presidente Irto, da parte sua, ha ringraziato il prefetto Sodano, rivolgendogli gli auguri di buon lavoro alla guida del delicato organismo: “L’Agenzia può rivestire un ruolo fondamentale nelle dinamiche socio-economiche di un territorio come quello calabrese. Auspico – ha concluso il rappresentante di Palazzo Campanella – una sempre più proficua sinergia istituzionale tra l’Agenzia e il Consiglio regionale, che nell’ambito delle proprie competenze può esercitare un ruolo di raccordo con le amministrazioni centrali e gli enti locali, contribuendo a rendere più efficienti ed efficaci i processi di gestione dei beni confiscati”. Anche il Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ha incontrato martedì mattina, a Palazzo San Giorgio, il nuovo direttore dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, prefetto Ennio Mario Sodano. Nel corso della visita il primo cittadino – spiega una nota – ha avuto modo di illustrare sinteticamente il programma di attività promosso dall’Amministrazione comunale, di concerto con l’Agenzia, per l’assegnazione ed il riuso a fini sociali, dei tanti beni confiscati alla criminalità presenti sul territorio comunale. “Dobbiamo essere in grado – ha spiegato il sindaco Falcomatà – di trasformare questo primato negativo, che vede la nostra Città come uno dei luoghi con più alta concentrazione di beni confiscati, in un’opportunità straordinaria.