CATANZARO. “Non può non suscitare viva emozione l’intervista rilasciata da don Giorgio Costantino, nel corso della quale il sacerdote brutalmente malmenato ha individuato negli aggressori ragazzi che egli ha sempre aiutato e per i quali invoca il perdono di Dio. Rispettabilissima posizione, che non può che essere letta in chiave esclusivamente religiosa, perché un perdono sociale o le attenuanti giudiziarie farebbero presto a divenire perdonismo”. È quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria per il quale “occorre agire tempestivamente sul piano educativo, facendo comprendere ai genitori che il loro contatto con la scuola non può limitarsi al voto in pagella. I dirigenti scolastici organizzano momenti di riflessione che i genitori per lo più snobbano, preferendo alla formazione dei figli la parrucchiera o il club. Di questo passo le cose potranno solo peggiorare. Così come – incalza Marziale – è assolutamente necessario che la scuola, come sistema, si affretti ad adottare organicamente materie come l’educazione ai media, ai quali i giovanissimi attingono per carpire modelli ed emularli. A nulla serve la censura, se non si fa in fretta a spiegare che un attore morto sul set risuscita nella vita privata, mentre nella realtà muore inesorabilmente, ed i media in questo processo di magma indifferenziato hanno grandi responsabilità, visto e considerato la violenza che propinano ovunque, in Tv come su Internet”.