CATANZARO. Per le imprese calabresi il 2016 presenta un bilancio fatto più di ombre che di luci. È quanto emerge dal rapporto della Filiale di Catanzaro della Banca d’Italia sull’economia calabrese, presentato oggi agli organi di informazione. “Lo scorso anno – si legge nel rapporto – “secondo le stime di “Prometeia”, il valore aggiunto dell’agricoltura sarebbe leggermente sceso, in linea con il dato nazionale. Tale andamento si contrappone al significativo aumento registrato nel 2015, quando il settore aveva beneficiato dell’annata favorevole dei prodotti dell’olivicoltura e degli agrumi, che da soli rappresentano circa due quinti del valore della produzione regionale. Il peso del settore primario comunque – aggiunge Bankitalia – rimane significativamente superiore al resto del paese”. Sempre citando le stime di Prometeia, per la filiale catanzarese di Bankitalia “l’attività industriale “sarebbe rimasta sostanzialmente stabile. Si sarebbe dunque interrotto il calo prolungato che si era registrato a partire dal 2007. Concentrando l’analisi sulle imprese con almeno 20 addetti, utilizzando l’indagine sulle imprese industriali e dei servizi (Invind) svolta dalla Banca d’Italia, il fatturato nel 2016 sarebbe lievemente cresciuto. In particolare, il saldo tra la percentuale di imprese che hanno segnalato un aumento del fatturato e quelle che hanno registrato un calo è risultato leggermente positivo grazie al contributo delle imprese più grandi e di quelle esportatrici. Il saldo tra i giudizi di aumento e di diminuzione è invece risultato pressoché nullo per gli investimenti. Per il 2017, le aspettative sull’andamento del fatturato presentano un saldo positivo più ampio. In base ai programmi formulati dalle imprese, non si prevede invece un’accelerazione degli investimenti, pur in presenza di segnali di miglioramento delle condizioni finanziarie delle imprese”. Continua il trend negativo dell’edilizia e del settore delle costruzioni, il cui calo – secondo la Filiale di Catanzaro di Banca d’Italia – “è proseguito, come confermato dalle stime di Prometeia sul valore aggiunto. In base ai dati dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), nel 2016 si è ancora ridotto il numero di imprese e di lavoratori iscritti alle casse edili. Sul versante delle opere pubbliche, secondo le informazioni di Cresme, il numero dei bandi di gara è diminuito di circa un quarto, anche se in termini di valore la riduzione è stata contenuta dalla presenza di alcune opere di importo mediamente elevato. A tale andamento negativo hanno contribuito l’adeguamento alle nuove norme previste dal codice degli appalti adottato di recente e il lento avvio del ciclo di programmazione europea 2014-2020”. Segnali più confortanti invece arrivano dagli scambi con l’estero: “L’export delle aziende calabresi – spiega la Banca d’Italia – ha continuato a espandersi. Nel 2016 le esportazioni di merci sono aumentate del 10,4 per cento a prezzi correnti. La dinamica positiva ha interessato tutti i principali settori di specializzazione dell’export calabrese, tra cui l’agroalimentare che da solo pesa per quasi il 30 per cento del totale. Per quanto riguarda i mercati di sbocco, le esportazioni nei paesi dell’Unione europea sono aumentate soprattutto nelle principali economie appartenenti all’area dell’euro. Al di fuori della Ue, le vendite sono aumentate in misura consistente nei mercati del resto d’Europa e negli Stati Uniti. Nonostante l’andamento positivo registrato nello scorso biennio, l’export calabrese rimane di modesta entità. In rapporto al Pil regionale, l’incidenza delle esportazioni è lievemente cresciuta all’1,3 per cento (contro il 24,9 per cento in media a livello nazionale”. La Filiale di Catanzaro della Banca d’Italia infine analizza anche la “demografia” delle imprese registrando come nel 2016 “il numero di imprese attive in regione è aumentato dello 0,9 per cento”.