La Giunta regionale deve cambiare rotta o sarà mobilitazione. E’ la posizione di Santo Biondo, segretario della Uil Calabria, che parte dal dibattito sulle Zes per tracciare un quadro della situazione sociale della regione. “La Zona Economica Speciale a Gioia Tauro – spiega in una nota – non è ancora realtà, ma in Calabria si è aperta una discussione pubblica sull’eventualità di avviare la richiesta per l’istituzione sul territorio calabrese di una seconda Zes. La politica e gli amministratori locali territorialmente interessati, dopo il varo del Decreto Sud e in attesa dell’ok definitivo della Commissione Europea, stanno cercando un punto di incontro per sostenere questa ipotesi. Per quanto ci riguarda – dice – fermo restando che la creazione di una seconda Zes in Calabria non può che essere un fatto positivo, utile a favorire la crescita e lo sviluppo sociale della nostra regione e che la giustezza delle richieste che si levano dai territori calabresi, impongono al presidente della giunta regionale il dovere di esplorare con il Governo, fino in fondo tale possibilità. Non vorremmo però che il dibattito in corso, faccia perdere di vista a tutti quanti, l’urgenza di approfondire gli aspetti concreti di questa misura, che se correttamente realizzata, potrebbe rappresentare la chiave di volta di un territorio in perenne ritardo rispetto al resto della nazione. Non vi è dubbio, infatti, sul fatto che la Zes rappresenti una grossa opportunità per la Calabria. Del resto – spiega – le esperienze già consolidate di questo strumento, anche a livello internazionale, dimostrano come questa sia una misura che favorisce la coesione territoriale e la crescita di competitività dei territori che, prima della concretizzazione di questo provvedimento, si trovavano in una situazione di depressione economica ed occupazionale”. La Zes, dice Biondo, può essere un’occasione “solo a condizione che, anche davanti alla comparazione con le altre esperienze presenti sul territorio europeo, diversi aspetti vengano migliorati. Intanto, un’attenzione particolare deve essere riservata alla governance di questo strumento. Il sistema di conduzione della Zona Economica Speciale dovrà essere inclusivo e all’interno del “Comitato di indirizzo”, dovranno trovare rappresentanza tutti gli attori sociali ed economici che sono direttamente interessati alla corretta applicazione delle misure previste dalla Zes. Il Governo deve inoltre, compiere – scrive – uno sforzo che vada nella direzione di un concreto aumento delle risorse economiche e della durata temporale di questa misura, in modo tale da garantire alle imprese che già esistono o che si insedieranno nell’area, la possibilità di strutturare nel tempo programmi e progetti industriali di lungo periodo”.