LAMEZIA TERME. Unità sì, ma sui contenuti. Pierluigi Bersani, in Calabria dove lunedì 13 novembre ha in programma una serie di appuntamenti, chiede un “cambio di passo” da parte del Pd come precondizione per un’intesa elettorale ed un riconoscimento degli errori che a suo giudizio sono stati commessi sotto la guida di Renzi.
“L’Unità – spiega ai cronisti – piace a tutti, a noi per primi, ma non basta. Ci vogliono dei contenuti nuovi. Se non spieghiamo alla gente come dar lavoro – spiega l’ex segretario del Pd, oggi uno dei leaders di Mdp – come sconfiggere la precarietà. Se non diciamo alla gente che abbiamo messo 23 miliardi su un Jobs act per sconfiggere la precarietà ed abbiamo il record storico della precarietà, e mi fermo lì per tacere su sanità, per tacere di scuola, per tacere di fisco; se non ci mettiamo delle cose nuove, noi non riusciamo a convincere gli elettori. Si è già visto – dice ancora Bersani – in questi tre anni. Eravamo pure uniti. Io sono stato il primo a dire che la destra veniva sù; adesso si scopre che ha vinto in Sicilia, dispiace molto ovviamente, ma non è una novità. In questi anni la destra ha vinto a Monfalcone, Pistoia, a Sesto San Giovanni, a Budrio, a Genova, a La Spezia. Li sì – continua Bersani – che era una novità, ma non la si è voluta vedere. Si è detto ‘avanti così, rivendichiamo tutto il bene che si è fatto, problemi non ce ne sonò. Possiamo anche ammucchiarci tutti, ma con questa linea – è il ragionamento di Bersani – ci mandano tutti a casa e farebbero bene. Quindi il nostro problema è unità sì, ma su dei contenuti che parlino alla gente che si è disamorata di un centrosinistra a traino Pd e di un Pd a traino renziano. Son tre anni che è così”.
A chi gli chiede cosa si aspetta dalla direzione del Pd, convocata per il pomeriggio, Bersani risponde: “Io mi sono un pò stancato di interrogare la Sibilla cumana. Vediamo. Io vorrei che si alzassero e dicessero ‘abbiam capitò, capito che abbiam fatto degli errori seri e quindi vogliamo rimediare, a cominciare dalla legge di stabilità, riconoscere che hanno fatto una legge elettorale con la destra, che adesso dicono di temere, che tira la volta alla destra. Riconoscere gli sbagli e gli errori e dire ‘adesso cambio registrò ma aspettarsi questo è un pò osè, credo che non succederà”.