CATANZARO. “In Calabria ci sono ancora problemi, ma nel 2017 abbiamo fatto molti passi in avanti”. Lo ha affermato il commissario straordinario dell’Aterp regionale, Ambrogio Mascherpa, illustrando la situazione delle politiche della casa in Calabria in una tavola rotonda organizzata a Catanzaro dalla Cgil e dal Sunia. “Continuiamo a fare regolarmente le manutenzioni ordinarie, sulle alienazioni – ha proseguito – la legislazione ci consente di spendere fondi sul nostro patrimonio e con i finanziamenti regionali stiamo cercando di mettere mano alle situazioni più complicate. Il fabbisogno per rimettere in sesto tutto il patrimonio Aterp è di circa 120 milioni: circa il 50% per cento di questo patrimonio ha necessità di manutenzioni più elevate di quelle ordinarie. Su questo comunque stiamo lavorando, anche grazie ai fondi ministeriali che continuano a essere erogati: tra Natale e Capodanno – ha spiegato il commissario dell’Azienda regionale per l’edilizia residenziale pubblica – sono stati stanziati dal ministero per le politiche abitative circa 350 milioni, alla Calabria dovrebbero spettare circa 10 milioni. C’è l’attenzione del governo nazionale, e noi confidiamo anche in questi fondi per una ripartenza e per cercare di alleviare le difficoltà nella gestione del nostro patrimonio”. Per quanto riguarda le occupazioni abusive in Calabria, Mascherpa ha osservato: “A Catanzaro, nella zona di viale Isonzo, ne abbiamo riscontrate circa il 50%, meno nella zona di Lamezia Terme dove abbiamo fatto il censimento. Purtroppo sotto questo aspetto – ha aggiunto il commissario straordinario dell’Aterp regionale – non abbiamo molti altri dati perché per fare il censimento è necessario un apporto delle forze dell’ordine. Per la provincia di Catanzaro abbiamo siglato un protocollo con la prefettura e quindi abbiamo avuto la possibilità di entrare ovunque: il nostro augurio per il 2018 è fare altri protocolli e quindi avviare il censimento anche a Reggio e Cosenza. Per il momento però non possiamo parlare di dati reali ma solo di proiezioni, e spesso in alcuni ambienti non possiamo neppure sapere se un assegnatario è ancora residente in una determinata abitazione. Per questo – ha concluso Mascherpa – abbiamo bisogno di altri protocolli e di altre relazioni inter-istituzionali”.