CATANZARO. La Calabria “è ancora indietro” sul piano della legislazione relativa alla presenza delle donne nelle istituzioni. Lo ha affermato la consigliera di parità della Regione, Tonia Stumpo, parlando con i giornalisti alla “Cittadella”, a margine di una manifestazione dedicata alla festa dell’8 marzo. Secondo Stumpo “se si abbassa la guardia e non si tiene conto del fatto che le giovani generazioni e gli studenti devono rapportarsi con una politica di genere rischiamo di disperdere le conquiste degli anni ‘70: non basta semplicemente una legge, che è comunque necessaria soprattutto in Calabria, ma – ha aggiunto la consigliera di parità della Regione – è necessaria che ci sia una formazione educativa rispetto alle politiche di genere perchè così si fa la differenza e si forma la maturità delle giovani generazioni”. Tonia Stumpo ha quindi osservato: “Su nostro stimolo in Consiglio regionale è stata depositata una proposta di legge contro la violenza sulle donne, è una proposta importante perchè è una proposta bipartisan, e spero che la approvino, mi rimetto alla volontà del Consiglio regionale. Ma secondo me – ha aggiunto la consigliera di parità – la Regione Calabria è ancora indietro anche rispetto alla legge sulla rappresentanza nelle istituzioni perchè non si è ancora adeguata alla legge quadro del 2016 secondo cui dev’esserci nelle istituzioni una presenza di genere del 40%. Non è ancora successo nulla: presso il Consiglio regionale – ha ricordato Tonia Stumpo – sono depositate varie proposte e anche in questo caso stiamo cercando di fare in modo che si velocizzi l’iter con contributi anche bipartisan”. La consigliera di parità ha anche commentato il dato delle 13 parlamentari donne sui 30 complessivi eletti domenica scorsa in Calabria: “Si tratta – ha detto – del frutto di una legge, perchè all’interno delle forze politiche c’è sempre grossa resistenza alla presenza delle donne in posizioni avanzate. Invece le forze politiche dovrebbero farsi carico di questo tema perchè un numero maggiore di donne nelle istituzioni sarebbe una ricchezza. Ritengo comunque – ha concluso Tonia Stumpo – che una legge resti fondamentale fin quando non si acquista piena coscienza di questo tema”.