CATANZARO. Si è concluso il percorso per la designazione delle Zone speciali di conservazione (Zsc) della Calabria. Lo comunica l’assessore regionale all’Ambiente, Antonella Rizzo. “Complessivamente – si legge in una nota – sono 178 i siti di interesse comunitario per i quali sono state adottate specifiche misure di conservazione, consentendo in questa maniera la designazione dei siti in Zsc secondo quanto previsto dalla direttiva comunitaria 92/43/Cee (direttiva habitat). Circa 80.000 invece gli ettari di superficie terrestre e 15.000 di superficie marina caratterizzati da particolari ecosistemi da tutelare attraverso concrete e puntuali azioni di gestione sostenibile e di vigilanza. E la Calabria, pur rappresentando solo lo 0,003% del territorio europeo, esprime ben il 30% degli habitat e delle specie da tutelare ai sensi della citata direttiva”. “Uno scrigno di biodiversità – sottolinea con soddisfazione l’assessora Rizzo – che deriva dalla variabilità morfologica, geopedologica, climatica ed altimetrica del territorio regionale e che riveste fondamentale importanza per lo sviluppo turistico-naturalistico della Calabria. Grande la soddisfazione per i risultati raggiunti nell’indirizzo della conservazione del capitale naturale della nostra regione. Un patrimonio che abbiamo posto al centro della strategia regionale per la biodiversità che si sviluppa su due obiettivi fondamentali. Il primo – ha spiegato – riguarda gli interventi di tutela e di conservazione, mentre il secondo è orientato alla fruizione turistica dell’immenso capitale naturale della nostra Regione”. Una strategia che ha trovato concreta attuazione con l’attivazione di due specifiche linee di intervento del Programma operativo regionale 2014 – 2020 (azione 6.5.A.1 e 6.6.1) per un ammontare complessivo di circa 30 milioni di euro. L’intero importo delle due azioni è già stato impegnato su progetti definiti di concerto con i principali portatori di interesse che si identificano nei soggetti gestori delle Aree protette. I tre Parchi nazionali (Pollino, Sila e Aspromonte), il Parco regionale delle Serre, le tre Riserve regionali (Lago di Tarsia, Foce Crati, Valli Cupe) e l’Area marina protetta di Capo Rizzuto, sono impegnati nella realizzazione di progetti che vanno dal marketing territoriale, alla sentieristica (escursionismo naturalistico, geositi, alberi monumentali, ippoturismo, cammini religiosi, sentieri subacquei, etc.), nonché all’ambiziosa iniziativa che prevede la realizzazione della cosiddetta “ciclopista dei parchi”, un percorso ciclabile di 545 chilometri che consente di fruire dell’intero sistema delle aree protette calabresi da Pollino all’Aspromonte passando per i borghi di interesse storico-culturale oltre che per i siti di interesse naturalistico. Secondo l’assessore Rizzo “si tratta di un’attività che per la prima volta vede tutti i soggetti lavorare insieme per la realizzazione di una strategia comune. Accogliendo la richiesta di Federparchi regionale abbiamo creato presso il Dipartimento ambiente della Regione Calabria, la sede in cui, Federparchi può riunirsi periodicamente, per portare avanti una comune linea di sviluppo, monitoraggio e valorizzazione dell’intero territorio regionale. Una notevole inversione di tendenza, non più l’azione solitaria di ciascun Parco, ma una corale attività concertativa che ha l’unica finalità della messa a sistema dell’intero patrimonio naturalistico della Regione Calabria. Un traguardo importante – ha sottolineato – che pone la Calabria ai primi posti sul territorio nazionale ed al riparo dai rischi di infrazione comunitaria ed a conseguenti tagli nei trasferimenti di risorse economiche. Un’esperienza che dimostra come il lavoro di squadra consenta di raggiungere elevati livelli di efficienza operativa, in questo caso prezioso è stato anche l’apporto delle Università calabresi di Cosenza e di Reggio Calabria, oltre che di tutti gli Enti gestori delle Aree protette. Un particolare ringraziamento va alla dirigente generale del Dipartimento Orsola Reillo e al dirigente di settore Giovanni Aramini per lo straordinario lavoro svolto”. Pertanto, con l’intesa espressa dalla Giunta regionale sullo schema di Decreto del Ministro dell’ambiente che designa le ultime 24 Zone speciali di conservazione, la Calabria ha completato e messo a regime l’intero sistema di rete natura 2000. Un obiettivo non certo facile se si considera che a livello nazionale rimangono ancora da designare 750 siti su un totale di circa 2000. La stessa Corte dei Conti Europea in un recente lavoro ha evidenziato ritardi nel processo di designazione delle Zsc in molti Paesi dell’Unione. La prossima tappa sarà quella del sostegno a progetti di tutela e ripristino ambientale nei siti di particolare interesse naturalistico. Si tratta complessivamente di 3,5 milioni di euro di cui beneficeranno gli Enti gestori delle Zsc e le associazioni ambientaliste che hanno presentato istanza di sostegno. La graduatoria dei beneficiari sarà pubblicata entro la fine di questo mese.