“Sento una carenza di informazione sul tema della mafia e sulla possibilità di confrontarsi su ciò che avviene nel territorio” interessati dalle mafie. Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia ed antiterrorismo Federico Cafiero de Raho intervenendo oggi alla conferenza stampa di presentazione in Rai della iniziative previste dal Miur e dal servizio pubblico in occasione della Settimana della legalità. Detto questo in generale, il capo della DNA ha comunque tenuto a sottolineare l’impegno Rai, ringraziandola per le attività messe in cantiere in questa circostanza. Parlando quindi dell’appuntamento del 23 maggio, ricorrenza della strage di Capaci, de Raho ha detto che “quel giorno è un momento di memoria ma è anche un giorno di assunzione ulteriore di responsabilità. Falcone e Borsellino restano figure di riferimento, sono per noi gli esempi e i modelli per il nostro lavoro. Basti pensare alle indagini patrimoniali: oggi i magistrati seguono questi modelli operativi”. Cafiero de Raho ha inoltre detto che “bisogna che ciascuno senta di essere Stato, lo è ognuno di noi. Il cittadino dev’essere capace di sentirsi Stato e quindi seguire quei principi di condotta etica”. E il mondo della scuola “è fondamentale”. Il capo dell’antimafia ed antiterrorismo ha infine sottolineato che “è importante avere dentro di noi, forte e radicato, il valore della libertà e della legalità, che sono valori fondanti della democrazia”.