“Nonostante gli impegni assunti, la giunta regionale continua a non dare risposte agli oltre cento lavoratori precari senza bacino che chiedono legittimamente la stabilizzazione attraverso la legge Madia”. È quanto afferma il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, che spiega: “Sono i cosiddetti ‘precari invisibili’, che da anche 15 anni sono impiegati nella pubblica amministrazione con contratti a progetto, svolgendo attività di rendicontazione nei bandi del fondo sociale europeo, attività di controllo e monitoraggio, certificazione di spesa, inserimento di banche dati, attività a supporto dei dipartimenti regionali. Ultimati i progetti questi lavoratori, a differenza degli altri precari sono rimasti senza lavoro e senza il riconoscimento di un bacino per procedere alla stabilizzazione. Questi lavoratori che alla data della manifestazione d’interesse del 22 gennaio 2014 si trovavano in forza presso i dipartimenti regionali, in enti strumentali e in house interamente partecipati dalla Regione con contratti di co.co.pro., hanno gli stessi requisiti dei precari appartenenti ai bacini 28/2008, 8/2010 e 15/2008. Con una mozione presentata in Consiglio regionale dai colleghi Esposito e Sergio lo scorso 18 gennaio, ed approvata dall’assemblea, è stata sollecitata la Giunta ad inserire all’interno delle leggi sul precariato i lavoratori senza bacino: una richiesta pienamente condivisa dall’allora ex vice presidente Viscomi, ma ad oggi, superata la fase elettorale e varato un nuovo esecutivo, dalla giunta non è stata data alcuna risposta ai lavoratori, che in molti casi hanno deciso di rivolgersi al giudice per il lavoro”. “Auspico che il governo regionale si faccia carico in maniera concreta della situazione anomala che interessa questi precari ‘invisibili’, le cui famiglie sono lasciate da troppo tempo ormai in una situazione di difficoltà economica e di incertezza per il futuro, senza attendere che i loro diritti vengano riconosciuti dal giudice, con un possibile aggravio di spese per le casse regionali. Mentre la politica perde tempo – conclude Wanda Ferro – ogni giorno che passa per queste famiglie è segnato dalla preoccupazione e dall’angoscia. Si dia il segnale che i cittadini non hanno bisogno di santi in paradiso per avere riconosciuti la dignità e il diritto al lavoro”.