REGGIO CALABRIA. “È dovuto intervenire il Tar per bloccare l’insensatezza amministrativa Commissariale con cui si intimavano i laboratori di analisi e le strutture specialistiche convenzionate a firmare condizioni capestro, bypassando persino un deliberato della terza Commissione con cui si era stabilito di istituire un tavolo di concertazione tra Regione, Commissario della Sanità e rappresentanze delle strutture sanitarie, Anisap e Federlab”. Lo afferma in una nota il consigliere regionale Alessandro Nicolò (FdI) il quale, “nell’esprimere solidarietà ai centri convenzionati, ai dipendenti di quelle strutture, ai cittadini esasperati e impossibilitati, se non a pagamento diretto, ad avere le prestazioni necessarie a tutela della salute. Dirsi indignati è francamente riduttivo – afferma Nicolò – dinanzi ai tempi di attesa che migliaia di nostri concittadini devono scontare per esami di routine e specialistici, percorsi di assoluta prevenzione e che invece non sono assicurati. Ovviamente – dice ancora Alessandro Nicolò – la Giunta regionale non è esente da responsabilità tenuto conto che tutte le dirigenze delle Aziende ospedaliere e delle Asp sono state decise da questa maggioranza di centrosinistra, andata a sbattere con il decisionismo del Commissario straordinario per nomina del governo nazionale, anch’esso di centrosinistra. E le conseguenze le pagano i cittadini e le strutture convenzionate, che subiscono una violenza amministrativa senza precedenti. Addirittura – sottolinea Nicolò – vi sono centri convenzionati che da almeno sette mesi non ricevono i rimborsi delle prestazioni erogate, con conseguenze finanziarie non gestibili che ricadono anche sulla corresponsione puntuale degli emolumenti al personale dipendente”. “Giorno dopo giorno-sostiene Alessandro Nicolò – la situazione si annoda sempre più nell’incertezza sul da farsi, nello scaricabile delle responsabilità, nell’invasione di campo delle competenze, come in questi giorni tra Scura, il direttore dell’Asp di Reggio e la Giunta regionale che lo ha nominato e che adesso ne chiede le dimissioni. Fatti del genere allargano la frattura tra cittadini e istituzioni. Chi ha avuto la responsabilità e l’onere degli elettori di governare deve produrre decisioni e non solo denunce su effetti che, invece, sono distorsioni provocate dal cattivo funzionamento dell’amministrazione e dallo scarso coraggio di chi deve dire l’ultima parola indicando la strada per uscire da questa palude. La sanità è un tema su cui c’è poco da scherzare poiché i cittadini, tutti noi, hanno bisogno di strutture affidabili adeguate, di servizi di primo livello, senza essere costretti continuamente a fare le valigie e andare in qualche ospedale del nord per essere curati. In Calabria – conclude Nicolò – i cittadini pagano profumatamente le tasse e devono avere il diritto di essere curati a casa loro. La politica, e soprattutto chi ha gli strumenti gestionali, deve produrre un sussulto e fare scelte che non possono essere più diluite nel tempo”.