CATANZARO. “Le Province calabresi gestiscono 9 mila chilometri di strade e centinaia tra ponti, viadotti e gallerie: con i tagli indiscriminati della manovra economica del 2015 è diventato impossibile programmare la manutenzione, che è determinata per garantire la sicurezza”. E’ quanto afferma il presidente dell’Upi Calabria, Enzo Bruno, presidente della Provincia di Catanzaro che, in una nota, sottolinea come “i tecnici delle Province ormai sono costretti ad effettuare i controlli ‘a vista’, e quando il pericolo è evidente, l’unica possibilità che abbiamo è di chiudere tratti di strada o limitare il transito”. “Sono ormai chiuse – prosegue Bruno – strade provinciali per decine e decine di chilometri, compresi ponti e viadotti, chiusi per frane, smottamenti o perché insicuri, e su oltre il 50 per cento della rete viaria siamo stati costretti a fissare il limite di velocità tra i 30 e 50 chilometri orari. Una situazione di emergenza tale che lo scorso anno tutti i presidenti delle Province si sono sentiti costretti a depositare esposti alle Procure nei quali abbiamo dettagliato la condizione di crisi sui territori e i rischi per la sicurezza dei cittadini. Per questo, non appena insediato il Governo abbiamo chiesto, come Upi, un incontro al Ministro Toninelli, per fare il punto della situazione e ribadire l’urgenza di un fondo nazionale che consenta di mettere in sicurezza le strade provinciali, il reticolo che tiene insieme il Paese”. “L’emergenza – sostiene ancora Bruno – non è solo sbloccare fondi per gli investimenti, ma garantire le risorse per i controlli, per le verifiche statiche, per la manutenzione ordinaria indispensabile per la sicurezza, soprattutto per i manufatti in cemento armato costruiti negli anni 60 e 70. Servono procedure rapide e risorse dirette perché il Paese non può aspettare tre anni perché un cantiere si apra, che è il tempo medio che si perde in passaggi burocratici dall’emanazione dei bandi all’avvio delle opere. Abbiamo già chiesto al Ministro Toninelli di incontrarci quanto prima per trovare insieme soluzioni: dopo la tragedia di Genova, che ha reso evidente che è questa la priorità del Paese, ci auguriamo che l’incontro si possa fare al più presto così da definire le risorse da riservare a questi interventi nella prossima Manovra economica. Noi lo diciamo da tre anni: il patrimonio italiano senza manutenzione – conclude Bruno – si sta riducendo in macerie. Non aspettiamo altre tragedie”.