CROTONE. Faccia al muro e spalle rivolte alla classe. Così doveva sedersi un bambino portatore di handicap nell’aula che frequenta in una scuola di Crotone. Una postura assurda che ha portato all’avvio, da parte dell’istituto, della procedure previste per sanzionare i responsabili. A scoprirlo è stato casualmente il padre che, un giorno, ha notato il bambino in quella strada posizione. L’uomo ha pensato che fosse un gesto del momento. Ma poi sì è accorto che ogni volta che entrava in classe, il figlio assumeva sempre la stessa posizione, seduto al banco faccia al muro e le spalle rivolte ai compagni ed alle maestre. Deciso a chiarire cosa stesse accadendo a suo figlio, l’uomo ha chiesto spiegazioni direttamente alle maestre e si è sentito rispondere che era “un esperimento della maestra di sostegno”. Il padre del bambino ha quindi deciso di interessare il Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria Antonio Marziale che si è subito attivato. Per prima cosa ha telefonato al dirigente scolastico. Quest’ultimo, che nel frattempo era venuto a conoscenza della vicenda, ha quindi informato il Garante di avere già attivato le procedure previste per sanzionare i responsabili. Marziale ha quindi ringraziato il dirigente scolastico e quello dell’ufficio provinciale per la rapidità dell’intervento. “Degli accadimenti – ha affermato Marziale – relazionerò alle autorità competenti, magistratura minorile in primo luogo, perché non è tollerabile che un santuario della tutela e della formazione dei nostri bambini divenga, invece, luogo di tortura.”