CATANZARO. “Ci riserviamo di approfondire con il testo ma ciò che è emerso dalle parole del Presidente della Conferenza episcopale calabrese mons. Nunnari contro la ndrangheta è dalla Cgil calabrese apprezzato in tutte le sue parti. E’ una scelta religiosa che non potrà non avere riverbero su tutta la società civile e le rappresentanze sociali, sulle istituzioni locali e negli apparati dello Stato”. E’ quanto si legge in un documento della segreteria regionale della Cgil. “Dopo le parole di Papa Francesco a Cassano Jonio – continua il comunicato – , ora questa netta presa di posizione che, senza nulla tacere ed anche con aspetti autocritici, con nettezza afferma la distinzione fra messaggio evangelico e la ‘ndrangheta in tutte le sue manifestazioni. Si esprime con ciò la consapevolezza delle forme pericolose che rappresenta la ndrangheta per l’economia, la società, le istituzioni, la cultura e il buon vivere civile in Calabria, in Italia e nelle diverse realtà internazionali in cui opera. Tutto ciò – si sottolinea – non può che contribuire ad aprire una pagina nuova, ad accrescere la sensibilità civile contro la ndrangheta, a rafforzare tutte le realtà e gli apparati dello Stato che cercano di contrastarla, di quelli che la contrastano. Ma, nello stesso tempo, facendo forza sulla testimonianza evangelica mantengono inalterato il magistero della Chiesa come la tutela della segretezza della confessione e l’ invito alla conversione. Da oggi non ci può essere più ambiguità per chi è dentro la ‘ndrangheta. E con questo messaggio – conclude la Cgil – la Chiesa calabrese li invita a redimersi profondamente, a non inseguire le illusioni del potere e dell’arricchimento, a ricercare strade nella legalità, vie nuove per la propria realizzazione, autenticamente cristiane. Siamo rallegrati di questo messaggio. Sappiamo che la strada è ancora lunga e difficile ma sappiamo tutti che da oggi siamo più forti e consapevoli”.